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Pilloi de taccua (Tacculas) - Tordi con mirto
"Su Pilloi de Taccua" è per eccellenza il piatto tipico capoterrese più conosciuto. Spennare i tordi badando a non lacerarne la pelle, lavare il becco di ogni uccello, soprattutto nella parte interna, tagliare le zampette, quindi metterli a lessare in una grande pentola a fuoco vivo, per circa 16-18 minuti, in acqua bollente salata. Terminata la cottura, quando ancora i tordi sono molto caldi, salarli nuovamente nel dorso e nelle cosce e lasciarli sfreddare all'aria, pressarli con altri teneri rametti di mirto, in modo da farne assorbire tutto l'intenso profumo. Per ottenere il cosiddetto "mazzo di grive", si devono legare i tordi fra loro infilando un sottile rametto di mirto, a cui è stata tolta la corteccia, nel becco d'ogni uccello, alternandoli, uno con il dorso rivolto verso il basso, e l'altro verso l'alto. Chiudere il rametto di mirto attorcigliando le due estremità. Cospargere con foglie di mirto un piatto da portata e sistemare sopra il mazzo di grive dopo che si è sfreddato, in modo che i tordi siano l'uno di fronte all'altro, ricoprire totalmente gli uccelli con foglie di mirto. Aspettare alcune ore prima di servire affinché le grive prendano il sapore del mirto.
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Cinghiale alla cacciatora
Lavare e scolare la carne di cinghiale dopo averla tagliata a pezzetti, come per lo spezzatino.
Rosolare i pezzetti di cinghiale in un tegame con un filo d'olio extravergine d'oliva. Aggiungere i 5 spicchi d'aglio dopo averli tagliuzzati.
Proseguire la cottura a fuoco lento, aggiungere ancora un po' d'olio e un bicchiere di vino bianco, dopo che questo è evaporato aggiungerne altro per mantenere la carne umida e rimestare ogni tanto.
Nell'ultima mezz'ora di cottura aggiungere 2 cucchiai di sale o quanto basta, tagliare 4 cipolle tonde a fette grandi e versarle nel tegame, una volta che le cipolle si sono ammorbidite versare mezzo bicchiere di aceto bianco, lasciarlo evaporare non dimenticando di rimestare ogni tanto e... Buon appetito.
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La cultura gastronomica sarda, al pari delle altre culture, ci permette di conoscere meglio le abitudini, le tradizioni, gli stili di vita delle popolazioni. La varietà dei piatti prodotti, a base di cereali, ortaggi, carni e pesce testimonia la duplice aspirazione della nostra terra, verso il mare e verso la montagna, ed è parte significativa della più ampia e ricca tradizione gastronomico-culturale italiana. |
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