Siamo andati a correre la Cortina – Dobbiaco. 30 km sul sentiero di montagna dove un tempo si sviluppava la ferrovia che collegava le due cittadine. Negli anni ‘60 fu deciso di cancellare questo mitologico tragitto ferroviario che richiedeva enormi attività di manutenzione; costruita negli anni ‘20 aveva svolto un ruolo enorme sino al 1962, quando ormai il perfezionamento dei trasporti stradali ne aveva decretato la fine. E oggi non ci sono più i binari ma è rimasto un percorso sterrato unico, che taglia la valle di Cortina e si inoltra verso Dobbiaco al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, del Monte Cristallo e delle Tofane, tanto per citare alcuni massicci montuosi impressionanti che sovrastano il percorso. Da Capoterra siamo partiti con allegria, in tre con le scarpe da corsa, Mino Serreli, Giampaolo Mocci e Benedetto Deriu, mentre Marco Marongiu completava i ranghi nel ruolo di uomo di mountain bike, amante della montagna e utile cinereporter. Ad accoglierci in Trentino il nostro amico Paolo Baire, anche lui corridore del gruppo. Paolo lavora da dieci anni a Cortina e dall’anno scorso ci martella ai fianchi per partecipare a questa gara. Devo dire che non ha dovuto insistere molto per convincermi…e anche per gli altri è stato lo stesso. Una volta ottenuto il nullaosta di mogli e figli siamo partiti senza esitazioni, per correre una gara magica nel cuore di montagne spettacolari. Non ci siamo preparati molto ma non abbiamo dato molta importanza alla cosa, concentrati su lato naturalistico della gara che per sforzo profuso si avvicina non poco al’impegno richiesto da una maratona di 42 km. La gara è anche molto ben organizzata, con un notevole dispiegamento di volontari e alpini a sorvegliare il percorso e a dare una mano nei rifornimenti. Si parte dai 1200 metri di Cortina d’Ampezzo e si sale per circa 14 km si no allo scollinamento dei 1530 metri di passo Cima Banchi; quindi si scende sino a Dobbiaco ritrovando i 1210 metri della partenza. La prima parte del percorso è la più spettacolare, con passaggi suggestivi in valli dominate da monti innevati e boschi, attraversando gallerie illuminate e ponti sospesi in gole dove è meglio non guardare in basso. Tanta acqua dai riflessi celestini in fondo ai canaloni. Sterrato in ottime condizioni e poco fastidioso, nonostante le piogge abbondanti dei giorni precedenti. Quasi 2000 partecipanti e all’inizio erano davvero curiosi alcuni lunghi rettilinei brulicanti di teste saltellanti. Ha vinto il marocchino Boudalia in 1 ora e 40, un tempo pazzesco per 30 km davvero non facili anche se in uno scenario indimenticabile. Il nostro Paolo ha impiegato 2 ore e 40 a un ritmo più che dignitoso e gli altri subito dietro con il solito Benedetto a chiudere la porta. L’immagine più bella è comunque di un signore che ha spinto per tutta la gara la carrozzina del figlio paraplegico e completando con un gran tempo e un bellissimo applauso generale. Una gara bella e dura, che ricorda molto la Gran Fondo del Sulcis anche se le proporzioni degli scenari sono differenti. E’ stato divertente sventolare la bandiera dei 4 mori in Trentino. Un grande ringraziamento a Paolo che ci ha ospitato e guidato nel territorio di Cortina. A Paolo tutta la nostra ammirazione perchè aldilà del fatto agonistico abbiamo anche constatato quanto sia stimato e ben voluto dalla gente del posto, solitamente riservata ma non indifferente davanti a un sardo lavoratore e serio come il nostro amico. E con questa piccola impresa aggiungiamo un altro piccolo tassello alla storia della nostra giovane società, una società animata dalla voglia di offrire ai bambini e ai ragazzi la possibilità di praticare l’ atletica leggera nel divertimento, incoraggiando anche chi, non più giovane, vuole avvicinarsi alla corsa di fondo per stare in forma e migliorare la propria qualità di vita.
Benedetto Deriu