Biomasse, consiglio comunale: ci costituiremo parte civile

Capoterra, stasera l’assemblea civica ha votato all’unanimità un documento per dare mandato all’ufficio legale per verificare come mai il Comune sia stato escluso dalle conferenze dei servizi.

Il comitato cittadino che ha raccolto oltre 800 firme, stasera incassa una vittoria: ha smosso l’impasse sulla centrale a biomasse che si sta realizzando a Macchiareddu.

“Ci costituiremo parte civile perché i nostri legali verifichino se il procedimento delle varie autorizzazioni sono state regolare. Dare mandato agli uffici legali e chiedere come mai il nostro Comune sia stato escluso dalle varie conferenze dei servizi, anche se avevamo interesse in quanto il centro abitato è appena distante 3 chilometri e mezzo”, ha detto subito il sindaco Francesco Dessì e ripetuto dal presidente dell’assemblea Giorgio Marongiu, al termine della discussione.
Quindi tutti d’accordo. “Non possiamo subire ulteriormente. Abbiamo già dato. Se non ci ascolteranno presidieremo l’impianto di Macchiareddu”, hanno detto un po’ tutti i Consiglieri.
Preoccupazione per area fortemente inquinata a rischio di infarto ambientale che non ha fatto scelte industriali ma è costretta a subire quella delle amministrazioni limitrofi. Non si dialoga tra vicini anche se appartengono allo stesso schieramento politico.
L’aula gremita, come per le grandi occasioni, presente il gruppo di InfoCaputerra di Luca Salvetti e una delegazione ambiente di Decimonnu.
Il comitato cittadino che ha raccolto oltre 800 firme, stasera incassa una vittoria.
Ha fatto parlare dell’impianto, questo sconosciuto sino all’estate scorsa eppure ad Assemini l’iter d’approvazione andava avanti da oltre quattro anni.
Eppure i paesi confinanti come Capoterra e Uta a quanto pare non ne sapevano nulla.
“Dobbiamo opporci – dice l’assessore all’Ambiente Armando Farigu- per la tutela della salute dei cittadini e , per tutelare gli interessi economici, turistici del nostro territorio che dista appena tre chilometri e mezzo dall’impianto. Siamo affettati dalle opere, l’elettrodotto, pipe-line , la nuova 195. Abbiano già dato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della commissione Ambiente, Nuccio Arrais. “Vista la documentazione, insufficiente per esprimere un parere, non abbiamo fatto scelte Non ci sono errori formali. È tutto ok. Il problema è politico. Quanto è inquinante? Quanto le immissioni si sovrappongono ad altre. I tecnici danno l’ok. A noi non basta. Non abbiamo fatto scelte industriali, ma dobbiamo subirle. Assemini deve tener conto delle nostre paure. Martedì prossimo Mario Brugu, un esperto sarà in commissione per approfondire. Non accetteremo impianti al confine senza che da noi non arrivino benefici e vantaggi. Al momento non esprimiamo nessun parere”.
Non concede sconti, Giuseppe Cabiddu: “La centrale di Macchiareddu ci riguarda e siamo preoccupati. Eppure non abbiamo avuto diritto di parola. Nella Piana di Capoterra, siamo stato esclusi nel proteggere il nostro territorio. Non abbiamo deciso, nonostante i progetti ad impatto ambientale interessi il nostro comune. Siamo coinvolti e non siamo stati considerati. Chiedo, di seguire ogni via anche legale per verificare se ci sia stato un illecito”.
Pino Baire punta il dito sulla questione ambientale: “Siamo sicuri che non ci buttino di tutto? Quanti posti di lavoro? Si dice che per il cantiere siano 200 posti e nella centrale lavoreranno poi 45 persone. Questo si chiama assalto al territorio. Eppure non siamo facile terra di conquista. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini”.
Marco Zaccheddu: “Dovremo rivolgerci al tribunale perché rischiamo di diventare la pattumiera d’Europa e nessuno ci dice niente. Qui c’è un enorme danno ambientale e turistico”.
Giacomo Mallus come più volte ha evidenziato: “La regione ha deciso che noi non avessimo interesse diretto anche se la centrale dista pochi chilometri dal centro. Dovevamo essere coinvolti. Vista l’eccessiva industrializzazione, ora non sono più ammessi errori”.
Intanto, Gigi Frau chiede: “Il Comune è stato invitato alle conferenza dei servizi? Se ci hanno ignorato bisogna trovare una via legale per invalidare la Via dato dalla regione. Questo per tutelare i cittadini. Se abbiamo una possibilità bisogna sfruttarla. Iniziare una battaglia senza colori sino ad arrivare ad andare a protestare davanti cantiere”.
Molti, gli interventi e tutti sulla stessa linea: “Che faranno le aziende agricole del territorio? Che cosa produrranno. Pensiamo alle vie legali”, ha continuato Bruno Pillitu e il capogruppo dei Socialisti, Christian Ruiu ha posto l’accento sulla pericolosità delle polveri sottili che sputano le ciminiere.
Applaudo dei cittadini presenti per il documento votato all’unanimità.
Hanno comunque notato troppe sedie vuote, 17 i consiglieri presenti stasera.

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