CALCIO A 5 SERIE B CAPOTERRA 2000: Luis Rodrigues insultato da un avversario de l’Acquedotto Roma

“Siamo arrivati veramente al ridicolo”. Dichiarazioni dure, quelle del presidente del Capoterra 2000, Mariano Marras, dopo l’episodio verificatosi sabato scorso al 12’ del secondo tempo nel match di via Siena contro i romani de L’Acquedotto. “Adesso basta – tuona Marras -, ci rivolgeremo agli organi competenti e chiederemo una pesante sanzione per questa società che non merita di giocare più a livello nazionale. E’ assurdo che un mio atleta venga preso di mira da un avversario con frasi razziste, è ovvio che la conseguente reazione può non essere controllata e giustificata. Ci siamo stufati – conclude il patron dei gialloblù – di una società che anziché giocare a calcio a cinque dimostra per l’ennesima volta comportamenti antisportivi, senza dimenticarci dello scorso anno dove nella partita di ritorno a Roma siamo stati insultati, sputati, picchiati e per andare via abbiamo chiesto l’intervento della forza pubblica ”. Ma ripercorriamo, passo per passo, l’episodio che al 12’ della seconda frazione di gioco ha scatenato la furia (forse anche giustificata) del portiere e capitano Luis Rodrigues: “Sono andato a protestare per l’ennesimo fallo da dietro subito da un mio compagno di squadra – dice Rodrigues – ma quando stavo per arrivare in area di rigore Schininà mi ha detto: <>. Beh, allora mi sono innervosito e gli ho sputato in faccia. Non si dicono queste cose, non c’era proprio nessun motivo e poi, sentito da un ragazzino di vent’anni che è nel giro della Nazionale dell’Under 21 è proprio un cattivo esempio. Poi ci sono state le minacce da parte di Schininà e di Reali, espulso e sistematosi in tribuna, della serie <>. Anche io avrò sbagliato, ma non ho mai subito insulti razziali di questo genere. Sono veramente cose dell’altro mondo, anche il loro mister ha condannato l’episodio del proprio atleta, suggerendogli di chiedermi scusa. Spero – conclude il portiere – che chi di dovere prenda provvedimenti nei confronti di chi utilizza un linguaggio di tipo razzista”.

Claudio Manca

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