Comunicato del Comitato per lo Sviluppo sostenibile di Poggio dei Pini

Con un clamoroso colpo di mano il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini, a soli quattro giorni dal voto, ha annullato il referendum previsto per il 9 dicembre a seguito della più grande mobilitazione di Soci mai registrata nella storia della nostra Comunità. Il tentativo, tardivamente esperito dopo la massiccia e decisa presa di posizione della stragrande maggioranza dei Soci nel corso dell’ultima assemblea, viene giustificato con l’impegno ad eliminare alcuni singoli aspetti della variante – impegno peraltro ininfluente stante il fatto che la proposta è già stata approvata dal Consiglio Comunale di Capoterra ed è attualmente in discussione in Regione. Infatti la deliberazione del Consiglio di Amministrazione è una mera dichiarazione di intenti, priva di effetti giuridici, che non modifica né di fatto né in sostanza i provvedimenti già adottati ed i procedimenti amministrativi in corso, sia presso il Comune di Capoterra che la Regione Autonoma della Sardegna. In verità parrebbe piuttosto che il provvedimento sia dettato maggiormente dalla prevedibile sconfitta delle tesi degli Amministratori all’esito del pronunciamento referendario. Ciò rende ancora più grave l’azione del Consiglio di Amministrazione, che sembrerebbe voler sfuggire alle proprie responsabilità, “dribblando” il passaggio democratico previsto dalla forma di controllo diretto dei Soci sul suo operato. Si è posto in essere quindi un atto autoritario, antidemocratico ed irresponsabile, che offende i Soci, e che dimostra ancora una volta che l’attuale Consiglio di Amministrazione non è in grado di intercettare i sentimenti e le aspettative dei Poggini, da sempre estremamente sensibili ai problemi ambientali e ad un giusto equilibrio uomo/natura. L’unico atto concreto che potrebbe aprire la strada ad un nuovo dialogo è il ritiro di tutte le tavole presentate per l’approvazione all’Amministrazione comunale, con la contestuale notifica della rinuncia alla procedura di intesa presso l’Assessorato Regionale dell’Urbanistica. In difetto di ciò la situazione non muta di un millimetro, restano i parametri abnormi prospettati nella delibera: 3.995 abitanti, 1.391.101 m3 etc…, e comunque – anche con la modifica prospettata – la saturazione delle zone verdi esistenti tra gli attuali lotti, l’aggressione alla stupenda zona boscata di Santa Barbara, l’insediamento di 3.200 abitanti etc… Questa vicenda conferma purtroppo le gravissime derive cui stanno andando incontro gli attuali Amministratori della Cooperativa, i quali mentre hanno affermato anche nel corso dell’ultima assemblea l’ineludibile esigenza di realizzare per intero la variante proposta, i cui proventi avrebbero “appena” coperto le spese necessarie ed inderogabili da sostenersi per il rifacimento dell’illuminazione pubblica, delle strade “vecchie”, dell’intera rete fognaria, dell’intera rete idrica etc…, ora a soli 4 giorni di distanza dall’assemblea deliberano lo stralcio di una parte dei lotti, determinando quindi nel loro presunto budget un ammanco che non si comprende come verrebbe coperto. La verità è che le cifre presentate ai soci non avevano nessun riscontro né fondamento. Davvero inspiegabili e prive di fondamento sono le “cifre” fornite dal Consiglio di Amministrazione: non si comprende infatti come possa costare € 1.200.000,00 l’eventuale messa a norma dell’impianto di illuminazione pubblica (già peraltro collaudato ben 2 volte), quando l’intera realizzazione dello stesso è costata l’equivalente di € 338.000,00 euro!!! Ancora meno chiaro appare, ad esempio, il punto relativo al “rifacimento delle strade vecchie”: Non si comprende infatti quali strade si intendano “vecchie”, in cosa consistano i lavori di rifacimento posto che il reticolo viario della lottizzazione risulta già interamente bitumato e necessiterebbe soltanto di alcuni marginali interventi di consolidamento. Ora, pensare che ciò possa costare oltre quattro miliardi di lire (€ 2.200.000,00!!!) pare veramente sproporzionato. Infine significativo della volontà di alimentare inconsistenti affermazioni è la previsione di una spesa pari a € 890.000,00 per la realizzazione di un centro pluriuso da 300 m2: si tratterebbe infatti di un costo di costruzione pari a 3 volte l’ordinario, cioè 3.000 euro al metro quadrato contro i 1.100 euro del mercato! In assemblea è finalmente emerso infatti che non corrisponde al vero che la Cooperativa rischia la liquidazione ed il fallimento, e che i costi preventivati dagli Amministratori per gli investimenti citati non discendono da un serio e rigoroso computo metrico, ma sono solo cifre comunicate frettolosamente al solo scopo di tentare di spaventare i Soci, facendo intravedere aumenti delle quote condominiali, rischi di liquidazione della Cooperativa o addirittura fallimenti. Tentativo strumentale e superficiale che è stato con forza respinto dalla stragrande maggioranza dei Soci presenti all’assemblea e che ha visto perfino il Vice Presidente della Cooperativa riconoscere pubblicamente la inesistenza di alcun rischio o problema. Tali considerazioni dimostrano fino a che punto possono portare il semplicismo, la demagogia e l’attaccamento al potere dell’attuale gruppo dirigente. Non possono infine sottacersi alcuni episodi che rivestono a nostro avviso una gravità inaudita e senza precedenti, ma che testimoniano il clima che si sta creando nella nostra Comunità. L’attuale Amministrazione nega frequentemente l’accesso agli atti ai Soci, impedendo loro di informarsi e di esercitare anche il pur minimo controllo, negando con ciò la trasparenza della gestione della nostra Comunità. I Soci che non hanno idee convergenti a quelle del Consiglio di Amministrazione in carica vengono tacciati dell’epiteto di mestatori e sovversivi. Ma ciò che nessuno mai avrebbe potuto anche solo immaginare potesse capitare al Poggio si è purtroppo verificato sabato scorso: non possiamo infatti sottacere che nel corso dell’assemblea dei Soci il Presidente Calvisi, inspiegabilmente contrario alla partecipazione ed alla discussione assembleare dei figli e dei coniugi dei Soci, ha addirittura chiamato i Carabinieri al fine di far rispettare tale incredibile volontà, oltraggiando i presenti e lo spirito del Poggio. Davanti a tutto ciò siamo chiamati a scelte responsabili e conseguenti, che non possono essere assunte se non dopo un confronto aperto ed il più partecipato possibile. Per questo, riteniamo indispensabile incontrarci il giorno domenica 9 dicembre, alle ore 18.30, nel salone delle assemblee della Cooperativa (centro commerciale) al fine di valutare tutti insieme le iniziative da intraprendere.

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Il comunicato

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