Lo scorso 23 Maggio, si è svolto a Capoterra in località La Maddalena spiaggia, il primo incontro tra i simpatizzanti e i curiosi del nuovo movimento: Sardegna Democratica. Nato lo scorso 28 Marzo a Sanluri, il movimento si pone come primo obiettivo la partecipazione diretta delle persone alla vita della comunità, in modo da riappropriarsi della politica che deve essere il più possibile una politica partecipata e non rappresentativa. Questo si capisce sin dalla scelta in cui tenere l’incontro; non la sala di qualche circolo politico o la solita pizzeria, bensì, un baby parking con annesso il parco giochi per i bambini, questo per dare la possibilità, anche, alle coppie con bambini di partecipare al ritrovo. Dopo aver sgombrato il campo da qualsiasi equivoco sulla reale funzione e collocamento dell’associazione all’interno del PD, i vari relatori che si sono susseguiti negli interventi, hanno evidenziato che lo scopo dell’incontro; il primo cui ne seguiranno altri, non è incentrato sulla politica attuata in passato o quella del presente (per la quale ci sarebbe molto da discutere), ma su cosa fare del nostro futuro; accostando la politica partecipata al nostro territorio, alla vivibilità, alla qualità della vita, al diffondersi del fenomeno della precarietà nel mondo del lavoro. Un futuro che appartiene in parte a noi, ma, in particolare alle generazioni che arriveranno dopo la nostra, una generazione futura cui abbiamo preso in prestito il territorio e alla quale dobbiamo restituire un Mondo migliore. È emerso da più parti, che per raggiungere questo obiettivo non si può delegare totalmente ad un ristretto gruppo di persone, la pianificazione e la realizzazione di tutto quel insieme di attività che, di fatto, realizzano e migliorano la nostra vita, partendo dalla semplice messa in opera di un’area verde dove portare a far giocare i bambini, realizzare un centro di aggregazione, sfruttare al meglio il nostro patrimonio culturale, sino a programmare verso quale ambiente sostenibile si vuole indirizzare la nostra comunità in futuro, una comunità molto diversa e contrapposta al suo interno, fenomeno evidenziato durante i tragici eventi del 22 Ottobre. Una comunità che dovrebbe scegliersi i suoi candidati nel modo più democratico in uso nelle democrazie avanzate, utilizzando il sistema delle consultazioni primarie, tramite le quali i tesserati o simpatizzanti possano esprimere un giudizio preventivo su i possibili candidati alla carica di Sindaco, un istituto che ha tra le diverse funzioni, quello di sanare le divergenze esistenti all’interno di un raggruppamento politico e non quello di dividere forze appartenenti alla stessa sfera politica; un esempio per tutta la diatriba tra Hillary Clinton e Barach Obama durante le primarie americane, terminate queste ultime si sono unite le forze contro l’opposizione che non è mai all’interno del proprio gruppo. Si è anche discusso della presenza nel movimento di personalità con percorsi politici differenti, diversità che arricchiscono il progetto apportando esperienze diverse, ma, orientate verso la realizzazione di un comune fine, il tutto visto in modo propositivo e non come il bieco tentativo di creare correnti all’interno del PD per poi arroccarsi o dividere il partito stesso. Se il Partito Democratico, non ha la capacita di assimilare al suo interno un movimento culturale quale è Sardegna Democratica, non avrà la capacità di convivere e condividere posizioni etiche completamente asimmetriche quali quella laica o quella cattolica presenti oggi nel partito. L’incontro è stato caratterizzato dalla presenza di alcuni esponenti politici del centro-sinistra, appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione. Tra i sostenitori dell’attuale giunta, è intervenuto il consigliere Giacomo Mallus, in sostegno alla politica svolta in questi ultimi anni dalla giunta Marongiu, evidenziato i risultati ottenuti in tema di edilizia scolastica. Questo come risposta alle diverse lamentele emerse durante il dibattito sulla precarietà degli edifici scolastici a Capoterra, in particolare le lamentele si riferivano alla scuola materna di Rio San Girolamo, momentaneamente trasferita nel centro di Capoterra e alla scuola elementare della cooperativa mille. Il sig. Mallus, si è soffermato anche sulla inopportunità di far nascere un’associazione culturale all’interno del PD all’indomani dell’elezioni regionali di Febbraio. L’ultimo intervento è stato affidato al consigliere di minoranza Franco Baire, il quale ha illustrato quali sono le reali funzioni di Sardegna Democratica, in particolare si è soffermato nella capacità della associazione nel diffondere la politica tra i cittadini, che non possono più essere spettatori passivi della propria vita o meri esecutori di disposizioni calate dall’alto, ma, devono diventare gli artefici del proprio futuro.
Il calare della sera e la comparsa delle prime zanzare, hanno decretato la fine dell’incontro che si è chiuso con la promessa di rincontrarsi al più presto per dar corso a quanto è emerso durante la serata.
Giuseppe Pala