Il consiglio comunale dice sì al PEEP: terreni a basso costo per le giovani coppie

CAPOTERRA, conclusa una questione iniziata con la giunta di Efisio Baire.

Una sì a metà che fa scricchiolare i fragili equilibri della coalizione Dessì.

Ruiu (Psi): non posso votare a favore. Dovremo dire stop alla cementificazione. Quella zona è a rischio idrogeologico.

Il presidente commissione Bilancio, Mallus: è costato un sacco di soldi in espropri e che ancora comporterà dei costi. Gli altri 28 lotti potranno essere messi a disposizione dopo che si eseguiranno costose opere di messa in sicurezza idrogeologiche. Mi domando se sia stata fatta a suo tempo un scelta oculata

Chiuso un capitolo trascinato per decenni.
Giovedì sera, il Consiglio comunale ha detto sì all’unanimità, con il voto contrario del capogruppo del partito del sindaco, Christian Ruiu all’edificazione nella zona Peep, piano di edilizia popolare, in via Lombardia verso la Comunità montana.
Si tratta di terreni da vendere alle giovane coppie con un basso reddito. A breve il bando di concorso.
Una storia trascinata per decenne che risale alla giunta guidata da Efisio Baire.
A suo tempo quei vasti terreni furono espropriati dagli eredi Boero e pagati come aree agricole. Iniziarono i processi e le carte bollate.
I legali delle due controparti salirono le scale del tribunale di Cagliari e alla fine della lunga controversia, il giudice diede ragione ai Boero.
L’amministrazione Baire pagò una montagna di soldi e quei terreni passarono in mano al comune.
Nel frattempo, ci furono le alluvioni e la furia dell’acqua sommerse quelle zone. Le varie amministrazioni comunali hanno cercato di salvare il salvabile con opere di mitigazione, come ad esempio i canali di salvaguardia che circondano il territorio.
Questi processi dimezzarono i lotti da 48 ne son rimasti 20. I restanti sono a rischio frana e a rischio idrogeologico dovranno essere realizzate ulteriori opere di mitigazione e quindi investire soldi pubblici.
Solo questa è la strada per poter mettere in sicurezza i 28 lotti.
Il capo della coalizione incassa una méta con qualche amarezza.
In più occasioni deve scansare il fuoco amico e per lo più dal suo capogruppo e dagli alleati che di tanto in tanto ne prendono le distanze.
Un no che fa male e fa scricchiolare i già fragili equilibri di maggioranza.
Docet la questione assessore ai Servizi sociali.
Dopo oltre quattro mesi è ancora una poltrona vuota per le lotte intestine, soprattutto nel Pd che avrebbe messo in discussione anche lo scranno più alto dell’Assemblea occupato da Giorgio Marongiu.
“Non posso votare a favore. Innanzitutto dovremo dire stop alla cementificazione. Inoltre quella zona è a rischio idrogeologico”, precisa Ruiu reduce della campagna elettorale per le regionali. Probabilmente, non ha digerito di essere stato abbandonato dal suo gruppo e dalla coalizione.
La resa dei conti è appena cominciata.
Sull’altro versante, esulta anche l’opposizione per aver chiuso una questione annosa.
“Si tratta di un iter iniziato dall’esecutivo Baire”, ha dichiarato Gigi Frau prima di sollevare la mano e con lui tutta la minoranza.
Il presidente della commissione Bilancio, Giacomo Mallus precisa: “Si conclude con la approvazione di 20 lotti un piano attuativo di edilizia popolare che è costato un sacco di soldi in espropri e che ancora comporterà dei costi.
Gli altri 28 lotti potranno essere messi a disposizione dopo che si eseguiranno costose opere di messa in sicurezza idrogeologiche.
Mi domando se sia stata fatta a suo tempo un scelta oculata”.
E Silvano Corda della lista civica che sostiene il sindaco aggiunge: “Finalmente abbiamo chiuso un caso e potremmo dare dei terreni edificabili alle coppie del territorio.
Tante persone vorrebbero mettere su casa ma non possono a causa dei costi proibitivi e della crisi che avvolge un po’ tutti”.
A breve gli uffici comunali, su indirizzo della giunta, predisporranno il bando perché le persone con basso reddito possano presentare domanda.
Avanzano le proposte, forse per la crisi, e l’urgenza di svendere i lotti.

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