Il RITORNO dell’ARABA FENICE. Alla Ricerca del Tempo Perduto (Phoenix 1)

Gianfranco Ghironi
Capoterra, 27 Luglio 2007

La grande “kermesse” estiva 2007 degli spettacoli a Capoterra, è iniziata il 26 luglio, con la mostra mercato organizzata dal Consorzio dei Commercianti del centro storico. Proseguirà fino al 31 agosto, con tutta una serie di “eventi” che, salvo qualche eccezione, si poteva fare a meno di promuovere, perchè semplicemente riempitivi di una oculata programmazione o integrativi di un qualcosa ben pianificato che, invece, non c’è, oppure non l’ho trovato. In questo ultimo caso, qualcuno mi dica dove cercarlo, perchè il giudizio che stò per sviluppare sul calendario delle manifestazioni capoterresi, non è dei più teneri, proprio perchè sono … cattivo e anche prevenuto. Ho sempre pensato e continuo a pensare, che di per sè un abito non fa il monaco e che un corpo, per stare ben dritto, deve essere sorretto da un’adeguata struttura scheletrica, in particolare da una solida colonna vertebrale. Secondo questo scontatissmo assioma, pertanto, il programma degli eventi capoterresi, non stà in piedi neanche un pò, almeno sulla carta. A fine stagione poi, faremo un’analisi dettagliata dei risultati concreti, delle ricadute positive o meno, a fronte dei costi sostenuti, sulla vita sociale della ns. comunità.
La prima considerazione che mi sovviene, riguarda la qualità delle iniziative che sono messe in campo e non certo la quantità, che è persino eccessiva, per un lasso di tempo di soli 35 giorni, dal 26/07 al 31/08. Due mesi, giugno e luglio, sono stati praticamente “cassati” dal calendario assessoriale, non per dimenticanza involontaria ma semplicemente perchè si è partiti in ritardo. E’ vero che ognuno deve guardarsi in casa propria, prima di sbilanciarsi a dare giudizi su ciò che capita in quelle altrui, ma quando sono in gioco denari pubblici dei contribuenti e quindi anche miei, credo proprio che la questione interessi tutti e, quindi, si abbia il diritto, se non anche il dovere, di esprimere opinioni e valutazioni, proposte alternative e costruttive, tanto più che l’abitazione in questione è in … comunione di beni, con la cittadinanza.
Passiamo all’argomento principale di questa nota. A farla da padroni, come era ovvio che fosse, in ordine alle spese, sono il concerto di Mango del 28/07 (59.070 Euro) e i tre spettacoli di Rita Forte del 09/08 (18.000 Euro). Subito appresso, seguono le inevitabili spese tecniche/varie ed eventuali, ammontanti a 15.185 Euro. Nel precisare, per onestà, che queste ultime riguardano l’intero arco delle manifestazioni estive in programma, non soltanto le due iniziative prima ricordate, si deve osservare una cosa. Il totale parziale, assomma di già alla bella cifra di 77.070 Euro, ovvero più della metà di quella di 123.450 Euro, disponibile complessivamente. Agli altri gruppi e artisti singoli, locali e non (circa 25), rimane da spartire una fetta di torta pari a 46.380 Euro, che divisi per 25 porta loro una cifra di 1.855 Euro a testa. Se dalla cifra rimanente, si detraggono anche le spese tecniche/varie ed eventuali, bene, allora, si può ben dire che agli “altri” spettano veramente briciole e che non stanno sperperando niente, anzi. Eppur tuttavia il “conto” o, se preferite, i “calcoli”, che non sono solo economici ma anche politici, culturali e sociali, non tornano, nonostante il risparmio che gli “altri” (al netto di Mango e Rita Forte), stanno consentendo fino ad ora.
A prima vista sembra un programma raccogliticcio, messo su in tutta fretta, tanto per dire che si è fatto qualcosa anche in loco, anzi, stante il numero degli spettacoli, è stato fatto anche troppo. Su questo “troppo”, accentrerò le mie osservazioni.
Si doveva fare tutto prima e per bene, con una quantità inferiore di “spettacoli” ed una qualità superiore delle proposte dei partecipanti; insomma un cartellone meglio articolato, organico e funzionale, all’obiettivo di una vera e propria rinascita culturale della ns. cittadina, che rimane tutt’ora ai margini dei circuiti dei piccoli e grandi eventi, culturalmente “pregnanti”, che non possono e non debbono essere realizzati, al di fuori del contesto urbano e socio-culturale in cui devono necessariamente essere inseriti. Altrimenti non hanno il senso che si deve invece dare a queste manifestazioni, ma servono soltanto a soddisfare i desideri, di chi intende farsi bello difronte ad una parte della cittadinaza, quella inconsapevole di cosa c’è dietro l’angolo, di quella che “se ne frega” della politica culturale, per godersi il concerto credendo che sia tutto “gratis”, pensando di non spendere nemmeno un euro quando, invece, ne sta comunque sborsando parecchi, senza neppure rendersene conto (in fondo, sono costi pubblici …). Perchè poi, concentrare il tutto solo nell’arco di poco più di un mese e nell’identico luogo (piazza Liori e piazza Concia o Verde che sia, salvo una parentesi a Su Loi), non si capisce proprio, se non con la logica di volere per forza, che le manifestazioni si svolgano nel centro di Capoterra, quasi a volere anacronisticamente rimarcare ancora una volta, il distacco esistente con e tra le lottizzazioni/residenze periferiche, dimenticando che le stesse, attualmente, sono maggioranza contributiva, demografica ed elettorale. Non posso dire anche politica, perchè altrimenti si sarebbe fatto diversamente. Cosa costava, comunque, decentrare gli spettacoli in varie altre piazze o piazzette del territorio comunale? Cosa ci voleva a distribuire geograficamente gli eventi in altre lottizzazioni (per esempio a La Maddalena, a Frutti D’Oro, alla Residenza del Sole/Coop. Mille, a Rio San Girolamo, a Santa Rosa)? Gli spazi, i luoghi non mancano di certo, ma forse, non erano più sufficienti i soldi per montare altri palchi (bastava diminuire il numero degli spettacoli). A San Sperate, durante lo svolgimento della recentissima 46^ edizione della “Sagra delle Pesche”, vi erano montati cinque palchi contemporaneamente, in varie zone del paese, in cui si esibivano gruppi e artisti dei vari generi musicali (classica e lirica, leggera e rock, pop e jazz, etnica e folk , etc.). Perchè a Capoterra non si poteva fare? Forse, perchè non lo si è voluto. E’ stata una scelta studiata a tavolino!? Per fare capire ancora una volta, che gli abitanti delle lottizzazioni, se vogliono sentire o vedere uno spettacolo, o per fare altre cose, devono “scendere” verso il “centro storico”!? Il giorno che capiterà il contrario (a breve), sarà un dramma per “alcuni”, perchè capiranno all’improvviso che non esistono solo loro. Ecco perchè ritengo, stante l’accentramento delle iniziative, sia stata sprecata un’ulteriore occasione di trovare e utilizzare al meglio, momenti importanti e spazi di aggregazione socio-culturale, ai fini di un più efficace inserimento ed una maggiore integrazione degli abitanti tutti della cittadina. Sarebbe stato un segnale forte, di grande valenza culturale, sociale e politica, affinchè ci si sentisse un pò più tutti uniti e partecipi del medesimo contesto esistenziale. Ma così non è stato, perchè anche chi governa oggi il Comune, non ha maturato ancora questa consapevolezza, esigenza e sensibilità insieme. Alla buon’ora.
Riprendiamo il discorso interrotto da queste divagazioni (importanti) a margine.
Cosa rimarrà nel contesto cittadino, dopo lo svolgimento di quanto contenuto in questo cartellone estivo, vero e proprio “bazar dell’effimero”? Dopo l’estate viene l’autunno e, dopo questo, l’inverno e, quindi, la primavera. Scontato, vero? Tre stagioni altrettanto importanti e lunghe, in cui non ci saranno denari per fare alcunchè, nelle quali ci si troverà difronte a proposte di iniziative e manifestazioni, seppur valide, incisive e durature nel tempo, a cui si dovrà dire di no (giocoforza) o si elemosineranno i fondi. Che mortorio, durante i mesi freddi. Senza Mango e Rita Forte, saranno giorni duri. Quantomeno grottesco, per non dire altro.
Altra cosa da dire. Sono state convocate preventivamente, le associazioni culturali, artistiche, sociali e del volontariato, i gruppi folk, musicali e teatrali locali, etc., per vedere di concertare con essi il programma e/o ascoltare le loro proposte? Non ci risulta che ciò sia stato fatto. E’ vero che non è obbligatorio, ma politicamente era importantissimo farlo. Come si doveva fare il coordinamento degli organismi di base, per gestire al meglio, di concerto con essi, per tutto l’anno solare e non solo per la stagione estiva, il patrimonio di attività, competenze, esperienze, idee, iniziative, professionalità e proposte, di cui sono portatori. Al riguardo, stiamo ancora aspettando una risposta concreta (pubblicamente, a parole, era già stata accolta positivamente), dall’Assessorato della Pubblica Istruzione, Cultura, Tradizioni, Lingua Sarda, Promozione Beni Culturali. In tutto questo discorso, infatti, ci eravamo dimenticati di questo fondamentale Assessorato e dell’importante ruolo propulsivo, che deve svolgere in materia di istruzione, formazione e cultura. Per l’elaborazione del meraviglioso cartellone delle iniziative estive in discussione, mi piacerebbe sapere se è stato consultato oppure no. Spero proprio che non sia stato nemmeno chiamato in causa, perchè altrimenti sarei estremamente deluso, anzi amareggiato, visti i contenuti culturalmente profondi che sono espressi nel medesimo. Non ho mai capito o, meglio, giustificato antropologicamente, lo “scorporo” della delega allo Spettacolo da quella alla Cultura, per affidarla ai … Servizi Tecnologici (?!). Per me sono due cose che non si devono mai scindere, pena i risultati che stanno sotto i ns. increduli occhi. Agli utenti di questo sito, chiedo solo una cosa, se hanno voglia e tempo, di approfondire la questione culturale. Digitate sul vs. “browser” il seguente URL di pagina http://nildejottinp.altervista.org/Articoli.html, oppure cercate nella pagina alla voce “Articoli”, per accedete ai contenuti del mio articolo intitolato “L’Associazionismo itinerante – Alla ricerca dei luoghi per lo svolgimento della vita sociale a Capoterra”, diffuso anche durante l’incontro-dibattito pubblico, svoltosi il 13/01/2007 c/o “La Piazzetta” artigianale-commerciale de “La Residenza del Sole”, alla presenza tra gli altri, anche del Sindaco Marongiu e dell’Assessore Pili, e poi ne riparliamo. A voi lascio, infine, le ulteriori riflessioni e conclusioni. Io, le mie, le ho già tratte e non sono affatto positive. In cambio, mi hanno fatto venire una gran voglia di contribuire concretamente, sperando che me/ce lo lascino fare. A si intendi e a si biri allestru. Forza paris!

Gianfranco Ghironi
Associazione Culturale “Nilde Jotti” no-profit
http://nildejottinp.altervista.org
e-mail: nildejotti.noprofit@tiscali.it

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