In-sedia-menti, progetto di arte contemporanea a Torregrande

Sabato 1 luglio alle ore 19,00 nell’antica torre spagnola presso la località balneare Torregrande, a pochi chilometri da Oristano, si terrà l’inaugurazione della mostra “In-sedia-menti”, progetto di arte contemporanea realizzato all’interno della manifestazione ZONAFRANCA 2 EDIZIONE 2006, da Askòs Arte e MAY MASK Cafè, a cura di Massimo Murru e Erica Olmetto. L’esposizione che si terrà dal 1 al 15 luglio 2006 consiste in 18 opere comprendenti installazioni e opere pittoriche realizzate da Silvia Argiolas, Ermenegildo Atzori, Giuseppe
Bosich, Federico Carta, Antonio Corso, Fabrizio Da Prà, Marta Fontana, Giovanni Medda, Valentina M., Michele Mereu, Nazzareno Miconi, Paolo Ollano, Andrea Pili, Progetto Askòs, Paola Porcu, Giuliano Sale, Gemma Tardini, Kazuto Takegami
.

Il progetto In-sedia-menti ha come obiettivo principale la rappresentazione della sedia e dei suoi significati storico-culturali, magico-religiosi, con interpretazioni che vanno dalla sedia come spazio di accoglienza a significati
più complessi che si estendono fino a sconfinare in ambito sacro e religioso. Uno strumento rituale della Nostra civiltà, un oggetto di ridotte dimensioni capace di delimitare uno spazio e di accogliere, rappresenta il simbolo
dell’ospitalità per eccellenza e la tradizione sarda in questo senso ne è un esempio encomiabile. D’altra parte non possiamo trascurare la concezione e quindi l’utilizzo che un paese civilizzato come l’America fa ancora oggi, in alcuni Stati, della sedia, come strumento di morte o quanto importante fosse in Europa fino al 1800 l’uso delle cosiddette sedie di tortura, strumento consacrato dall’Inquisizione spagnola. Decisamente lontana dalla concezione
occidentale, quella di alcune tribù viventi, che non esiterei a definire tipicamente orientale per la matrice spirituale che la caratterizza. Per questi popoli la sedia assume un valore inestimabile, è un oggetto prezioso legato al
concetto di morte e di venerazione. E’ il caso degli Akan, una tribù del Ghana che, al culto degli antenati associa la venerazione delle stool: “La stool (dwa,
linugua twi), è uno sgabello di legno dalla forma caratteristica (base, porzione intermedia che raffigura un simbolo, sedile), molto diverso dalle sedie introdotte dagli occidentali. La stool è un esempio emblematico di quanto
determinate “cose” in una civiltà africana possano essere cariche di
significati simbolici e spirituali, in contrapposizione alle “cose” della
civiltà occidentale, spogliate di ogni rimando che non sia quello dello
standard d’uso.”(Andrea Molocchi). Ogni Akan ha una sua stool, che gli viene
data in dono fin da bambino e che utilizza come oggetto personale fino alla
morte. Solo a pochi però viene dato l’onore e il diritto, dopo la morte, di
poter annerire la propria stool e di conservarla nella “casa delle stool” della
tribù. Il rito consacra l’antenato agli occhi dei posteri confermando anche il
ruolo della sedia per il defunto: offrirgli riposo e conforto come quando egli
era in vita.

In-sedia-menti nasce con la precisa volontà di uscire fuori dagli schemi
quotidiani e da una concezione estetica del vivere riferita esclusivamente alla
funzionalità. Per questo, lontano dalla filosofia moderna legata al gusto per
l’arredo degli interni, in questi lavori si coglie la più ampia libertà di
espressione al di fuori di qualsiasi limite tematico e formale. Le sedie che
gli artisti hanno realizzato per In-sedia-menti non hanno niente a che vedere
con l’idea di design industriale e con la concezione di arredo legata alla
tradizione occidentale trasmessa negli anni ‘20 e ‘30 dal Bauhaus. Nonostante
questo, in alcuni casi, l’artista nel tentativo di personalizzare l’oggetto non
ha di sicuro tralasciato la citazione di elementi appartenenti a questo
importante retaggio. Del resto, per noi sedersi su una sedia significa molto
spesso accomodarsi, sia che lo si faccia per consumare un pasto più o meno
veloce, sia per ritagliare un pò di tempo libero dalla frenesia quotidiana.

(Erica Olmetto)

Per info:
Progetto Askòs, Solarussa via Trento, 16

askosarte@yahoo.it
info@maymask.com
www.askosarte.it

www.maymask.com

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