Incontro Presidente Soru e sicurezza idrogeologica

Gentilissima Dottoressa Rita Lai
Facendo seguito alla sua recente nota pubblicata sul sito Capoterra.net, peraltro assai esaustiva, intendo dare un mio contributo critico e puntualizzare alcuni aspetti.
Intanto credo che esprimere un’ opinione sia e debba essere una prerogativa di ogni uomo libero, ogni idea o pensiero merita rispetto a prescindere dallo status sociale e dalla posizione lavorativa di chi lo esprime. Siano essi psicologi, analisti chimici, meccanici, casalinghe.
Potrei, credo, non sfigurare in un dibattito tecnico, ma essendo un politico per hobby (non vivo di politica come nessuno dei miei colleghi del Consiglio Comunale e della Giunta) preferisco confrontarmi nel mio nuovo ruolo di amministratore pubblico.
All’indomani dell’alluvione ho sostenuto e ribadito che è fondamentale salvare il lago di Poggio garantendo prioritariamente la sicurezza delle popolazioni a valle. Non possiamo permetterci un secondo 22 ottobre.
Non faccio mistero alcuno nel condividere idee e ragionamenti del Presidente Renato Soru. Idee esternate sabato 29 Novembre durante l’incontro pubblico di Frutti d’Oro. Assistito dal responsabile del distretto Idrografico della Sardegna, l’ing. Silvano, ha ribadito un concetto importante: il destino del lago e la sicurezza idrogelogica del bacino del Rio S. Girolamo saranno valutati da una commissione di massimi esperti e la sicurezza delle persone sarà posta davanti a ogni altra esigenza.
So che alcuni “poggini” hanno invece storto il naso di fronte alle parole del governatore e non hanno apprezzato la sua analisi sulla sicurezza del lago. Infatti le polemiche non sono tardate a farsi sentire. Sul Blogspot Poggio dopo poche ore veniva pubblicata la cronaca dell’incontro. Riporto in grassetto alcuni passi. Soru parlava a Frutti d’Oro e ha quindi pensato ai circa 5000 elettori delle frazioni litoranee potenzialmente colpiti dalla sindrome de Su Vajonti. Ha pertanto rassicurato chi sogna la demolizione della diga e ha trascurato chi vorrebbero il piccolo laghetto collinare. E di seguito a chi reclamava una diga sicura. Queste persone, che paventano i timori di restare vittime di un nuovo Vajont (Su Vajonti), non hanno alcuna conoscenza idrogeologica: sono psicologi, analisti chimici, meccanici, casalinghe.
Chi conosce bene Soru e a Poggio dei Pini sono in tanti, sa che il Presidente non è un populista a caccia di consensi. Al contrario, col suo modo di governare, contrassegnato da scelte coraggiose e impopolari, si attira anche ondate di antipatie e dissensi. A mio avviso si muove per il bene del popolo sardo a prescindere dal consenso, come quando dichiara guerra alla Tirrenia. Crea forse consenso smantellare il ‘carrozzone della formazione’? Crea consenso la cosiddetta ‘legge salva coste’? Oppure dismettere 800 auto blu’ ferme bollate e assicurate nell’autoparco della Regione, o toccare gli interessi miliardari della sanità privata. E via elencando.
Chiusa la parentesi ‘politica’ entriamo adesso nel vivo dei discorso idrogeologico. La brillante presentazione della Dottoressa Rita Lai, arricchita da grafici e schemi esaustivi, non mi trova d’accordo su alcuni punti che riporto evidenziati in grassetto.

Osserviamo questa immagine tratta dal PAI (Piano dell’Assetto idrogeologico) del Comune di Capoterra, che tra l’altro è pure sbagliato e sottostima l’area a strisce

Il PAI ‘sbagliato’ non è stato commissionato dal Comune di Capoterra ma dalla Regione Sardegna nel 2004. Non è stato redatto da politici, ma da un pool di tecnici e geologi. La lottizzazione Rio S.Girolamo è stata considerata a rischio minimo (si parlava di ‘possibili minime esondazioni’). Chieda dunque spiegazioni ai suoi illustrissimi e strapagati colleghi.

Altro punto dell’ analisi che impone una riflessione.
Si può permettere di costruire una città dentro il letto naturale di un fiume? Sapete che esiste una legge del 1974 (L. 64/74) che impone la redazione di una relazione geologica e geotecnica?

Giustissimo, per ottenere la mia sospirata Concessione Edilizia nella Lottizzazione Convenzionata Rio S. Girolamo, ho dovuto presentare due relazioni, la geotecnica e la geologica. Il geologo chiaramente si è rifatto al PAI ed ha espresso nulla osta. Ho dovuto sborsare 350 euro per ogni relazione e mi sono anche alterato con i poveri funzionari del Comune (tra i pochi in Sardegna) che per legge l’hanno pretesa. Il mio progetto è stato esaminato con esito positivo dalla Commissione Edilizia del Comune di Capoterra che al suo interno prevede la figura del geologo…
Vado avanti con le altre considerazioni

Un’altra legge del 1985 (Legge Galasso) imponeva una distanza minima di 150 m dalle sponde dei corsi d’acqua per la realizzazione di manufatti ed abitazioni. Come mai a Capoterra non l’hanno mai applicata? Sa quanto dista la scuola materna dal Rio S.Girolamo?

Premetto che non condivido l’ubicazione della scuola materna, peraltro sorta in un’area di cessione che il progettista della Lottizzazione ha destinato ad aree per l’istruzione. La legge Galasso si applica facendo riferimento a una nota esplicativa della Regione che chiarisce quali sono i corsi d’acqua (fiumi) che devono rispettare il vincolo dei 150 m. A Capoterra l’unico corso d’acqua soggetto al vincolo dei 150 m è il Rio S. Lucia.
Concludo osservando che si continua a sostenere e far credere che i politici abbiano la facoltà di rilasciare concessioni o autorizzazioni tralasciando un passaggio fondamentale. La riforma degli Enti Locali ha sancito la distinzione dei ruoli tra politico e funzionario tecnico. E’ dagli anni ‘90 che l’Assessore non firma la licenza edilizia. La legge indica un responsabile del procedimento nella figura del dirigente. Non voglio scaricare su altri eventuali responsabilità. Penso solo che questa tragedia debba far riflettere e sia fondamentale cercare in tutti i modi di comprendere i punti deboli di una procedura che non ha funzionato e che ha consentito lo scempio dell’ edificazione di un quartiere in un’area che, adesso tutti lo sappiamo, é a rischio.

Giacomo Mallus
Consigliere Comunale

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