Intervento del Consigliere Franco Bayre nel Consiglio Comunale di aprile

Premettiamo che, nella disamina di questo documento contabile, è nostra intenzione focalizzare l’intervento principalmente sull’aspetto socio-economico, ossia su quella “pratica quotidianità”, più che sugli artifizi contabili, invero corretti e adeguati e per i quali è doveroso il complimento all’Assessore Pinna e al Suo entourage.

Invero, tale disamina, avremmo preferita affrontarla puntando in alto, ma la bassa quota su cui questa Maggioranza ha tracciato la propria rotta amministrativa, purtroppo ci costringe ad un volo radente.

Se e’ indiscutibile che evitare un ulteriore indebitamento sia da ascrivere come positività, è altrettanto innegabile che, nell’ambito di una saggia parsimonia, le spese debbano essere indirizzate ad ottenere con il minimo investimento il massimo risultato. In estrema sintesi: è autentica virtù non tanto evitare di spendere, ma piuttosto spendere bene.

Che dire dei dati e delle enunciazioni programmatiche contenuti in questo bilancio?

Gia’ da una fugace ispezione balza evidente un dato: ciò che la Giunta presieduta dal Sindaco Marongiu vorrebbe contrabbandare come un’adeguata e ponderata agenda amministrativa altro non è che un revival di frasi fatte, luoghi comuni, improponibili previsioni, eredi d’un trito e ritrito deja-vu.

Può essere definito trasparente Bilancio di previsione quello impostato su una opaca e noiosa litania che, nelle sue diverse articolazioni, recita testualmente e peraltro in modo sgrammaticato: “sono garantiti il mantenimento dei servizi attuali” ?

Quali attuali servizi si intendono tenere in auge ? Di certo non servizi eccellenti, ma, piuttosto, servizi che meriterebbero adeguate correzioni e migliorie e che Voi, Signori dell’Esecutivo, preferite abbandonare alla desolazione dello statu quo.

Può essere catalogato come d’innovativa ed illuminata programmazione un documento che s’adatta meglio alla lista-spesa della casalinga Jolanda piuttosto che ai desiderata d’una Pubblica Amministrazione di una comunità di quasi ventiseimila anime quale è quella capoterrese?

E’ concepibile che per quanto concerne la “Segreteria Generale, il Personale e l’Organizzazione” , si reciti soltanto di spese carburante, cancelleria, buoni pasto, pulizia locali, frattaglie varie, e non figuri una seppur minima proposta di adeguamento della struttura municipale a quelli standard di ammodernamento e di efficienza di cui dovrebbero fruire i nostri concittadini?

E’ decenza che in, questa stessa aula, deputata alle assemblee consiliari, a pubblici convegni, a cerimonie di rappresentanza, ormai dalla notte dei tempi e nonostante nostre reiterate lamentele, perduri l’inservibile allocazione di un impianto di amplificazione, talmente in male arnese, che procurerebbe, dovesse averne uno simile, rossori di vergogna persino al Sindaco d’uno sperduto villaggio di campesinos del Machu Picchu?

Per quanto concerne “l’Urbanistica e la Gestione del Territorio”, andiamo a leggere testualmente, non senza trasalire, di “acquisto di materiale di consumo per la predisposizione del Puc”.

Di grazia, che significa “predisposizione del Puc” ?

Per Puc ci si riferisce al Piano Urbanistico Comunale o piuttosto ad una sottospecie di gambero che, da tempo immemore, procede a ritroso ?

Da ben otto anni, Ella, Signor Sindaco, giura, o meglio spergiura, che tale indispensabile strumento sia in dirittura d’arrivo.

Ammesso e non concesso ciò, allora perché parlare di predisposizione e non piuttosto di definizione e immediata pubblicazione?
Si tratta di maldestro uso dei vocaboli o piuttosto d’un lapsus freudiano?

Quale è la Verità?

Purtroppo per Voi, é, ancora una volta, quella sancita dall’evidenza dei fatti: siete degli alchimisti capaci di mille promesse irrealizzabili, ma totalmente inaffidabili e ignavi sul piano amministrativo.

Per quanto riguarda il capitolo “Teatri ed attività culturali” leggiamo testualmente che “l’Amministrazione attraverso l’acquisto di pubblicazioni intende valorizzare il recupero delle tradizioni capoterresi. anche attraverso la valorizzazione della lingua sarda”.

Ohibò, bella questa! Titolate di teatri e non ne trattate minimamente benché sia oltremodo evidente, per la nostra comunità, la assoluta necessità ed urgenza di una adeguata sala polifunzionale e multidisciplinare.

Inoltre, premettete di voler recuperare e valorizzare tradizioni capoterresi e lingua, e, invece, nella Vostra delibera di Giunta n. 55 del 25.03.2009 viene, testualmente, determinata “una visita nella Biblioteca Comunale dello scrittore Gavino Ledda che incontrerà i giovani e i bambini che potranno dialogare con l’autore in lingua sarda ?

Per dirla alla Di Pietro: Scusate, ma che ci azzecca lo scrittore Gavino Ledda noto confabulatore con lessico del cosidetto “cab’è susu” con la nostra variante campidanese- capoterrese che si intenderebbe preservare a futura memoria ?

Chi si occupa di cultura dovrebbe ben sapere che, per ottimizzare l’apprendimento di qualsivoglia idioma, è assolutamente preferibile servirsi di docenti di madre lingua.

In merito al progetto “Toponomastica bilingue a Capoterra e stesura del Vocabolario di Capoterra” , è bene rimarcare che, sul versante toponomastico, da questa stessa amministrazione, in passato, è stato già speso tanto e purtroppo altrettanto male. Risultato zero.

Aldilà della confusa e pasticciata facciata di mero folclore, non riuscite davvero ad immaginare un qualcosa di culturalmente più corroborante per le menti dei nostri concittadini ?

Altro che essere colti, con questi chiari di luna v’è serio rischio di essere semplicemente colti sul fatto.

E’ ammissibile che, ogni spazio culturale a Capoterra, (questo è nella realtà degli accadimenti), venga da Voi riservato, quasi esclusivamente, alla Vostra sgangherata Corte dei Miracoli.

Purtroppo, alla nostra comunità, per crescere davvero, necessita una cultura di spessore e non una rutilante passerella di un ridicolo Parnaso composto, in gran parte e ad arte, da allineati palafrenieri e caudatari.

Venerdì scorso, unitamente ai Colleghi della Commissione Cultura, abbiamo ispezionato le Scuole Elementari di Via Serpentara e di Su Loi.

E’ vero o non è vero, colleghi commissari, che l’edificio scolastico di Via Serpentara, davvero lindo ma inadeguato alle attuali necessità, ha fruito di una ridicola pulizia del cortile riservata esclusivamente al limitare degli usci, ed in esso risultano abbandonati da tempo immemore, in mezzo ad altissime erbacce, edili carri disarmati e ferri vecchi arrugginiti?

E’ vero o non é vero che, la fatiscente struttura scolastica di Su Loi, costringe ad un evidente quotidiano disagio, che deborda persino da ogni norma di sicurezza, scolaresche e docenti e che, addirittura, sui tetti, fradici per umidità, prolifera tanto di quel foraggio da rendere obeso un intero gregge ovino?

In merito ai “Servizi Turistici” riteniamo, e a ragion veduta, che tale voce dovrebbe essere immediatamente abolita dal Bilancio.

E dovrebbe esserlo sino a quando alla nostra cittadina non darete un minimo di decenza e visibilità esterna sul piano della pulizia, del decoro urbano, della viabilità, del restauro e della puntuale manutenzione di quei pochi monumenti presenti sul nostro territorio.

Ritenete che si possano inserire in una brochure pubblicitaria, come bucoliche immagini d’una Capoterra città turistica, queste foto che alleghiamo e che vergognosamente documentano non solo di periferie tracimanti immondizie, ma addirittura d’un centro storico “adornato” in ogni cunetta di infestanti erbacce di altezza watussiana che, chissa perché, vengono recise ad ogni morte di papa ?

Di grazia come vorreste indirizzare e ottimizzare un eventuale flusso turistico se, a tutt’oggi, non avete predisposto un attento censimento, coordinamento, coinvolgimento e sostegno di tutti gli operatori turistici presenti sul nostro territorio?

Siamo di fronte all’assurdo amministrativo: attività commerciali e di buona occupazione, anziché essere agevolate, vengono addirittura oltremodo penalizzate dalle Vostre bislacche risoluzioni e dai Vostri catastrofici ritardi.

Per quanto concerne lo Sportello Turistico, sarebbe oltremodo saggio che, in esso, venissero occupati, seppure part-time ma con corrette e trasparenti selezioni, nostri giovani diplomati o laureati di certa perizia in ambito linguistico internazionale e adeguata conoscenza del territorio e smetterla di sperperare denaro pubblico, come sinora avete fatto, con strane prestidigitazioni, in oboli per pseudo volontari che frequentano le Vostre sacrestie.

Anche alla voce “Servizi relativi all’agricoltura” leggiamo non senza meraviglia: “mantenimento dei servizi attuali”. Miserere nostri Domine!
Trasecoliamo e con noi di certo trasecolano e mandano in centrifuga l’apparato riproduttore gli inviperiti agricoltori.
Per derivazione degli ultimi eventi alluvionali, vi sono operatori agricoli nella più cupa disperazione, che, addirittura, hanno come unica via di salvezza la canna del gas e Voi non prevedete nuovi utili servizi ma, con serafica calma e pilatesca condotta, optate semplicemente per il mantenimento di un miserevole statu quo.

Transeamus! Andiamo oltre per disquisire di “Assistenza e beneficenza” , che, infine, abbiamo dedotto, trattarsi della Vostra riedizione riveduta e scorretta dei Servizi Sociali. Che dire in proposito ?

E’ tale e tanta la disperazione all’intorno che, onestà intellettuale, ci impone di ammettere che, in questo macroscopico contesto di crisi, solo il Padreterno sarebbe capace di stilare un piano socio assistenziale atto e sufficiente a tutte le sventure e a tutte le crisi in corso.

Pertanto, sparare con questi chiari di luna sui Servizi Sociali, equivarrebbe ad inviare roboanti e devastanti colpi di bazooka sul carro della Croce Rossa.

Invero, sarebbe opportuno tacere e soprassedere, ma, i Vostri ostinati ed irresponsabili comportamenti, di fatto, ci impediscono il silenzio e ci costringono a prorompere di voce, quasi urlare il nostro disprezzo per certe ultime risoluzioni di Codesta Maggioranza.

Veniamo ai fatti. Tempo addietro, in questa stessa sala consiliare, presentammo un istanza perché, in virtù di quanto previsto da apposito decreto legislativo, fosse posta in essere una esenzione, o quantomeno una cospicua riduzione, della Tarsu, ( Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) per quei nuclei familiari ove fossero presenti portatori di grave disabilita.

Non se ne fece assolutamente nulla. Chi di competenza, giustamente, asserì che, tale risoluzione, potesse essere praticabile solo previo inserimento di una specifica norma nel Regolamento Comunale pertinente la Tarsu.

Ne prendemmo atto e sollecitammo che, appena possibile, ci si adoperasse a dare concretezza, alla nostra richiesta, inserendola nell’apposito regolamento.

Purtroppo nel nuovo regolamento, stilato giorni or sono e sottoposto a questa assemblea per la necessaria approvazione, non figura alcuna norma riferentesi, in modo specifico, a quanto da noi sollecitato nel precipuo interesse dei portatori di gravi disabilita.

Il resto è storia corrente.

Giusto una settimana fa, a seguito delle nostre recriminazioni, dapprima ci è stato risposto che, seppur non citata in modo palese, tale norma risultava presente all’interno del regolamento e quindi efficace.
Successivamente, alla nostra ulteriore richiesta di evidenziarla in modo palese, in nome di quella trasparenza d’atti che da tempo immemore sollecitiamo, taluno di Voi, Signori dell’Esecutivo, ha sentenziato, senza mezzi termini, che, l’immediato inserimento di siffatta norma, avrebbe provocato serie problematiche di quadratura di questo bilancio che stiamo vagliando per l’eventuale approvazione.

Alla luce di siffatte antitetiche affermazioni ne deriva una enigmatica rogatio: ammesso e non concesso che la norma fosse davvero presente in regolamento, è concepibile che il puro e semplice palesarla a chiare note possa provocare uno squilibrio di bilancio? Assolutamente no! Belli non siamo, fessi nemmeno.

Pertanto, razionalmente, stanno in piedi, per conclamate evidenze, solo due ipotesi: o taluno é spudoratamente bugiardo, oppure trovasi in un evidente e preoccupante stato di confusione mentale.

In entrambi i casi, chi di colpa, dovrebbe trarne le conclusioni che ritiene più idonee e farne conseguire, per amor di dignità, opportune dimissioni.

Siamo seri! E’ davvero inverosimile che, per garantire una giusta e sacrosanta agevolazione a nostri concittadini in condizioni di disagio, si abbia timore di innescare, un minimo, seppur improbabile, squilibrio di bilancio.

Di un bilancio che a dire il vero, per eclatanti evidenze negative, non è stato impostato con una ferrea ed incrollabile volontà di risparmio e di ottimizzazione delle spese, anzi…

E la prova provata di quanto stiamo asserendo ve la esterneremo andando ancora a pescare nel comparto dell’ ”Assistenza e Beneficenza” dei Servizi Sociali, nella cui relazione previsionale, testualmente, viene stabilito che: “per quanto concerne l’utilizzo di beni di terzi, sono finanziate con fondi comunali, le spese per i fitti dei locali adibiti a circolo sociale anziani e a ludoteca sino a completo trasferimento nella nuova struttura”.

Oddio! Forse ci siamo persi qualche passaggio.

Di grazia: la nuova struttura non è già operante da qualche mese? Non l’avete forse inaugurata, seppur con inverecondo ritardo e “decorata” all’intorno di detriti ed erbacce, a ridosso delle ultime Elezioni regionali?

Di grazia: quando affermate perentoriamente mettendo nero su bianco che “è stato completato il Centro di Aggregazione Sociale di Piazza della Vittoria”, a cosa fate riferimento?

Ma vi rendete conto che state sperperando denaro pubblico, (tra l’altro abusivamente perché non risulta alcuna regolare delibera), per pagare pigione (e che pigione!) a strutture private ormai da tempo chiuse, inutilizzate e, attualmente, adibite – forse per tentare di legittimare goffamente l’onere d’affitto – a deposito di quattro sgangherate suppellettili?

Ma davvero non si possono dirottare immediatamente siffatte provvidenze, come da nostro sollecitazione, per attutire, almeno parzialmente, il surplus di spese cui vanno incontro le famiglie di coloro che sono affetti da gravi disabilita?

Ma davvero non si possono incorporare queste inutili scialacqui di fitto, ai fondi presenti sui conti correnti “Pro alluvione”, destinando il tutto a quei nuclei familiari che, causa catastrofe meteorologica del 22 ottobre scorso, per Vostra incuria e disattenzione, a tutt’oggi patiscono e intristiscono in algide stanze d’albergo?

Signori della Maggioranza, in nome e per conto dei nostri concittadini, ci permettiamo di sollecitare la Vostra sensibilità per una tempestiva correzione di rotta: tale sperpero di denaro dev’essere immediatamente annullato e le provvidenze che ne derivano siano indirizzate, davvero, a fin di bene pubblico e non privato.

Inoltre sarebbe davvero opportuno che, in primis i cosiddetti “Organi Istituzionali” dei quali noi amministratori siamo asse portante e parte integrante, si adoperassero per un diretto buon esempio di parsimonia, virtù che andrebbe sempre e comunque perseguita, ma che diventa tassativa in tempi di grigiore economico-finanziario, quali quelli che stiamo navigando.

E, per evidenza di atti depositati in Segreteria, , certamente non è parsimoniosa qualche Commissione Consiliare che, benché orfana di urgenti e sostanziali ordini del giorno, risulta in perenne convocazione, manco fosse una unità di crisi in ambito di eventi calamitosi.

“ Est modus in rebus”. Questo sagace motto latino che evidenzia una giusta misura per ogni cosa, non dovrebbe essere trascurato. Ergo, superata la canonica misura è doveroso un immediato freno.

Signor Sindaco, Signor Presidente, una tantum, date il buon esempio e frenate tale malvezzo, prima che sia la Corte dei Conti, magari su nostra sollecitazione, ad intervenire per doverose e puntuali verifiche.

In estrema sintesi la conclusione: è bene riflettere che tante disattenzioni o omissioni di questa Pubblica Amministrazione che, singolarmente potrebbero sembrare insignificanti, sommate tra loro, danno inevitabilmente spazio al quotidiano e ingombrante disagio che patisce la nostra comunità per scarsità, inadeguatezza o, addirittura, assenza dei fondamentali servizi.

I nostri concittadini, quelli retti e non gli stolti, di certo non pretendono, da noi Amministratori, la luna nel pozzo, ma più semplicemente di poter disporre di una serena ed efficiente quotidianità che è possibile dispensare loro, anche con un’attenta politica delle “piccole cose utili” attuate però con grande impegno e attenzione. Forse è tanto, ma davvero non è troppo.

Il Consigliere
Franco Bayre

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