La lingua sarda insegnata attraverso le tradizioni

Oggi e sabato alle 10 gli alunni delle scuola elementare di via Caprera e in particolare delle classi quinte si esibiranno in canti e balli ispirati alla cultura e alla tradizione della Sardegna. È un momento molto atteso dalle scolaresche perché finalmente potranno mostrare al pubblico presente le tecniche del ballo e del canto rigorosamente in lingua sarda. I due giorni che vedono protagonisti gli alunni delle classi quinte sono stati seguiti dai loro docenti e dal fisarmonicista Luciano Marotto che ha curato i testi e le coreografie dei balli. Due giorni interamente dedicati all’arte che riproducono uno scorcio di vita dei nonni:. Oggi è il turno delle classi quinta A e B guidati dalle insegnanti Mulas Franca, Piras Anna Maria e Sabina Cappai che proporranno: su ballu inventau, su passau atres, nannedu meu, non poto riposare. Domani sarà il turno degli alunni di quarta e quinta C guidati dai docenti Antonella Cabiddu, Annalisa Cocco, Paola Figliola e Rita Pinna che ha anche accompagnato i canti e i balli con la melodia della chitarra. La manifestazione di fine anno è uno dei modi per rendere visibile la legge regionale ventisei, che ormai da due anni, la scuola di via Caprera porta avanti. Docenti e alunni hanno lavorato e lo faranno ancora, nei prossimi anni, perché l’impiego di tre lingue: la lingua materna del bambino e la lingua sarda e la lingua straniera, non limita in alcun modo la competenza dell’italiano, anzi ne consente un’acquisizione più solida e consapevole. Per tutti infatti, è utile disporre codici di socializzazione in una regione bilingue. Conoscere e saper usare la lingua nazionale e il sardo, oltre a varie lingue straniere, arricchisce sul piano linguistico, culturale e sociale oltre ad offrire la possibilità di vivere in maniera piena la realtà circostante. Perché la valorizzazione della lingua e della cultura locale non significa chiusura alle altre realtà, ma significa comprenderle sempre più per sentirsi cittadini del mondo A tale scopo, i docenti hanno inserito il progetto nel piano dell’offerta formativa così da essere parte integrante del curricolo degli alunni, in modo che raggiungano concreti obiettivi, come, ad esempio, sviluppare la consapevolezza di appartenere alla propria comunità locale, regionale ed europea per vivere in pieno la realtà del proprio ambiente. Insomma la valorizzazione della lingua e della cultura sarda, attraverso le molteplici attività didattiche, ha puntato al fatto che gli alunni, utilizzino tutte le lingue e le culture per sentirsi a tutti gli effetti “cittadino del mondo”. Utilizzare, la lingua, la cultura del proprio territorio anche per attenuare la dispersione scolastica, in un territorio così vasto e con molteplici problemi in agguato.

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