Le donne si ribellano alla violenza

«Le mani, usiamole per amare». È questo lo slogan con cui, ieri pomeriggio, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione del centro antiviolenza promossa dall’Associazione donne al traguardo onlus. La campagna è stata realizzata in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e l’Assessorato alle politiche sociali di Cagliari. Un progetto finanziato dalla Regione Sardegna di 1 milione e 800mila euro. Obiettivo della campagna promulgare una serie di iniziative che permettano alle donne, vittime di abusi fisici, psicologici, sessuali o verbali di rompere il silenzio e porre fine alla paura con cui sono costrette a convivere nel totale isolamento. Solo nel trimeste 2010 il centro ha avuto 36 richieste di aiuto di donne vittime di abusi, 26 delle quali italiane. Sono invece 22 le donne che grazie all’associazione donne al traguardo hanno trovato rifugio nella casa segreta, dove sono state ospitate insieme ai loro figli fino al loro reinserimento nella società. Una violenza maturata soprattutto in ambito familiare e fortemente condizionata dalla cultura e dall’ambiente in cui si vive. Spesso chi maltratta è il marito, il compagno: inizialmente accade per motivi futili poi si continua, giorno dopo giorno, fino a non sentire quasi più il dolore delle percosse quanto l’umiliazione che il più delle volte porta la donna ad assumersi colpe che non le appartengono. Il centro accompagna la donna lungo il processo di discolpa personale e di accettazione e riacquisizione dell’autostima grazie all’aiuto di volontari e di personale qualificato come psicologi, educatrici professionali, assistenti sociali in consulenza con avvocati. Le donne vengono coinvolte in corsi di pittura, danza, cucina e partecipano a concorsi letterari e imparano per la prima volta ad amarsi. Il numero verde per mettersi in contatto con il centro antiviolenza è 1522.

Bettina Camedda

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