A Capoterra, ormai da più di un anno, sono stati tolti tutti i cassonetti stradali per avviare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani col sistema di “porta a porta”. Un sistema però che sta presentando col tempo qualche rilevante sfasatura non solo per le inevitabili difficoltà conseguenti il circuito di raccolta, ma anche e soprattutto a causa del deprecabile abbandono dei rifiuti in aree pubbliche non controllate.
Sull’argomento ho avuto modo di esprimere il mio parere in una precedente nota pubblicata in questo sito; argomento che ha trovato rispondenza anche in un recente articolo pubblicato da L’Unione Sarda nella pagina riservata alla Provincia di Cagliari. Devo premettere che a mio giudizio la causa di questi disservizi non sono interamente da addebitare alla ditta incaricata del ritiro dei rifiuti, anche se certamente esistono delle forti lacune di carattere gestionale di sua esclusiva competenza. Prima fra tutti la mancata realizzazione del Centro servizi, fortemente evidenziato dall’Amministrazione e dall’ASPICA, ditta vincitrice dell’appalto, in fase di avvio di questo tipo di raccolta.
La realizzazione di questo Centro avrebbe consentito una maggiore collaborazione tra utente e ditta appaltatrice e quindi in qualche modo avrebbe determinato una maggiore “pulizia” dell’ambiente. Con la creazione del Centro infatti si dava all’utente la possibilità di poter portare, per ragioni di contingente opportunità, direttamente non solo i rifiuti urbani prodotti, ma anche di poter conferire alcune tipologie di rifiuti di difficile sistemazione quali gli inerti, i tessili, il legno, gli sfalci dell’erba, i rifiuti pericolosi prodotti esclusivamente da utenze domestiche, ecc. Tutti rifiuti che oggi, purtroppo, troviamo abbandonati e disseminati lungo i percorsi urbani o in aperta campagna. Come noto per qualche settimana un pseudo Centro di raccolta ha funzionato per poi essere chiuso definitivamente non essendo questo adeguato alle norme vigenti.
E così, nonostante il cambio di gestione – oggi il servizio è gestito dalla Società San Germano che ha rilevato ai primi dell’anno la società Aspica – il Centro servizi è rimasto “rigorosamente” chiuso. Riprendo l’argomento in questa sede in quanto ultimamente la Regione Sarda ha pubblicato nel proprio sito un “avviso per la selezione delle proposte di funzionamento dei Centri di raccolta comunali a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e delle proposte di adeguamento di quelle esistenti”. Avviso che, a quanto mi risulta è stato inviato per lettera a tutte le amministrazioni comunali e quindi anche alla nostra. Non so cosa stia facendo in proposito l’Amministrazione comunale di Capoterra. Resta il fatto che una sua azione decisa al riguardo potrebbe consentire di ripristinare in tempi brevi ed in maniera adeguata il Centro di raccolta. Infatti con questo bando – finanziato dal POR 2007/2013 – si da alle amministrazioni comunali la possibilità di essere ammesse a godere di questo notevole beneficio. Tra l’altro il Comune di Capoterra avrebbe ancora maggiore possibilità di finanziamento rispetto a molti atri comuni in quanto “può dare ampia dimostrazione di avere attivato in modo estensivo la raccolta secco – umido “e risulta“ di aver raggiunto nel trimestre precedente a quello di richiesta ..almeno il 40% di raccolta differenziata , di cui il 15% di umido”. Per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti – e Capoterra ha da molto superato questo numero – il contributo potrebbe arrivare fino a 120.000 euro, con una partecipazione per il comune di una quota non inferiore al 10% dell’importo richiesto. Al massimo 12.000 euro e quindi una quota di bilancio di molto inferiore all’esborso fatto per un cantante durante la stagione dell’estate capoterrese (60.000 euro). Spero che al Comune abbiano saputo prendere la palla al balzo, anche se in cuor mio nutro forti dubbi in proposito. Siccome questa è una opportunità che come cittadini di Capoterra non ci possiamo permettere di far scappare, qualora esistano manchevolezze o ritardi, come Italia dei Valori procederemo ad indagare e spingere l’Amministrazione ad operare di conseguenza.
Massimiliano Cabras
Coordinatore cittadino di Italia dei Valori