PUC: 400 ettari ritornano all’agricoltura, si discute per distribuire 45 ettari di lottizzazioni

Capoterra, l’assessore Marrapese: tre mesi solo di tempi tecnici poi ci sarà il dibattito politico.
Il presidente della commissione Urbanistica Arrais: approvarlo al più presto, altrimenti sarà crisi.
Capogruppo Ruiu: la strada Provinciale passerà in mano al Comune, primo passo, la messa in sicurezza.

I 400 ettari destinati al residenziali, le così dette zone C previste nel Piano di fabbricazione del 1969 nel nuovo Puc all’esame della maggioranza di Francesco Dessì, ritorneranno agricole.
Precisamente ne rimarranno 45 ettari.
Solo nella zona di Poggio dei Pini saranno tagliati ben 300 ettari. Sempre in questa lottizzazione su 450 abitanti previsti è già tanto se ne arriveranno 200.
La sforbiciata imposta dal Piano paesaggistico regionale (Ppr) di Soru rivisto dalla giunta regionale di Ugo Cappellacci che probabilmente si chiamerà, Pps, non ha fine.
Cancellate tutte le zone C3 fuori dal centro abitato per ben 250 ettari. Eliminate le zone turistiche di Baccalamanza. Cancellate le zone turistiche fuori dal centro abitato. Tagliate le zone G e D nella Coop mille.
Tanto per uscire dalle lettere dell’alfabeto dal Piano, in discussione nella coalizione, sono state eliminate le lottizzazioni, il turistico alberghiero e quello residenziale.
“Il territorio soffoca per il troppo cemento – chiarisce l’assessore all’Urbanistica Leopoldo Marrapese – dagli incontri in Provincia e nell’assessorato regionale, ultimo il 24 settembre scorso è emerso che dobbiamo salvaguardare il poco territorio rimasto. Quindi abbiamo condiviso la sforbiciata. Meno case significa anche meno abitanti”.
Per quando riguarda il nuovo Ppr varato da Cappellacci, il presidente della Commissione urbanistica, Nuccio Arrais chiarisce: “Per il nostro Piano, non ci saranno modifiche sostanziali perché è già essenziale. Non possiamo fare molto che pianificare solo 45 ettari di zone residenziali. Magari, qualche novità ci potrà essere nelle zone agricole perché dalla nuove indicazioni sembrerebbe che basti un ettaro per tirar su una casetta, in più sarebbe ammesso l’accorpamento dei lotto che non aumenta i metri quadri della costruzione, ma dà l’ok per costruire. Nelle norme varate da Soru ne servivano 3 e non era concesso unire i terreni sparsi per il paese”.
Il capogruppo dei Socialisti Christian Ruiu non vuole sentire parlare di cemento e lotta perché da queste parti si ponga finalmente fine alla parola mattone. “Bisogna combattere le modifiche al Ppr che andrebbero a favore degli immobiliaristi e dei capitalisti.
Sarebbe opportuno inoltre tagliare subito i 2000 abitanti richiesti dalla Regione e salvare territorio dal consumo edilizio. Restituire il territorio alle produzione agricola, anche in prospettiva della coltivazione per le Biomasse. Tuttavia, sono favorevole al rilancio dell’edilizia con la riqualificazione dell’esistente, anche con un buon Puc per il centro storico. Sono convinto che lo sviluppo non ruota esclusivamente attorno alle lottizzazioni a macchia di leopardo, perché così facendo il Comune perde anche controllo dei servizi essenziali come la raccolta rifiuti, l’acqua, l’energia e si toglie terreno alla natura. Perciò tagliamo le zone C la dove ne avevamo disposte di più e ridistribuiamole equamente attorno a tutto il centro matrice ed al nucleo abitativo, stando attenti alle aree a rischio idrogeologico. Creiamo inoltre sviluppo turistico di servizi, escludendo i complessi alberghieri.
Bisogna far decollare Sa punta e Sa menta, Is olias, Santa Gilla e La maddalena spiaggia, dove i servizi sono in mano a pochi e le iniziative dei privati sono bloccate dalla burocrazia. Ridiamo impulso alla Provinciale 91 come prossima strada comunale, il biglietto da visita alla città e l’arteria per la spiaggia centrale, da mettere in sicurezza. Rilanciamo l’area artigianale”.
Efisio Demuru (Pd) punta il dito sulle grandi distribuzioni: “Si deve invece fare un approfondimento, non possiamo far realizzare nuovi grandi centri commerciali senza renderci conto che tutto il comparto presente è attraversato da una grave crisi. Riqualificare l’edilizia evitando lo sperpero dell’ambiente deve essere uno dei principali obiettivi di questo Piano. Voterò se condiviso e costruito pensando al futuro del paese”.
Sulla stessa linea Silvano Corda della lista del sindaco che a più riprese ne chiede lo stop.
Resta, intanto, l’incognita dell’approvazione del Puc da quanto è trapelato, si parla per la primavera addirittura l’estate prossima.
“Solo di tempi tecnici occorrono 3 mesi – precisa Marrapese – tra discussione, pubblicazione nel Buras, osservazioni, altro passaggio in Consiglio per l’approvazione che deve tenere conto dei tempi della discussione politica”.
Il presidente dell’equipe urbanistica Arrais, non né vuol, sentire parlare di tempi biblici e annuncia un altra protesta: “La coalizione deve lavorare con metodo e celerità. Io do il tempo necessario perché l’argomento sia visto. Ma non possiamo attendere oltre. Dall’adozione son passati già 15 mesi e il tempo è maturo perché ritorni in Aula. Altrimenti, sarò costretto ancora una volta ad alzare la voce”.

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