PUC: le lottizzazioni dividono la maggioranza di Francesco Dessì

Capoterra, non più di 2 mila abitanti nei prossimi 10 anni: territorio a rischio infarto. Corda, riqualificare Sa perda de su Gattu: mille e 500 abitanti attendono da tempo risposte.

Non c’è accordo nella coalizione di Francesco Dessì per portare avanti il Piano urbanistico comunale.
Anche l’incontro di martedì, terminato a tarda notte si è concluso con un nulla di fatto. Il pomo della discordia, da quanto trapelato, sono le zone C, meglio conosciute come terreni da destinare a lottizzazioni.
Su 270 ettari ne restano 15 da destinare a residenze.
Tutti quei preziosi terreni ritorneranno all’agricoltura passando da S’enna de sa Capra sino ad arrivare a San Gerolamo.
Sino agli anni ’90 c’erano serre e campi coltivati. È arrivata la chimera del cemento e delle case tirate su con il solito metodo. Non si è fatto nulla.
L’amministrazione di Tore Caboni, nonostante le bombe non cambiò idea e il Piano di fabbricazione in vigore dal 1969 fu messo da parte.
Il rischio è grosso. Le zone C si estendono per le colline che circondano il territorio di Capoterra. Pericolo scampato? Non si sa mai.
Adesso impone il taglio della cementificazione anche il Ppr varato dal Governatore Soru, dovrebbe mettere dei paletti. La legislazione è vaga. Non solo cambia continuamente. Una questione di indirizzo politico. Quindi, la situazione, un domani potrà essere capovolta.
Da queste parti negli ultimi 30 anni le case sono sorte come funghi. Dovunque a macchia di leopardo. Ancora i disagi e i problemi sono mal sopportati. Il paese rischia l’infarto. Scoppia. Servizi insufficienti, ne sanno qualcosa i residenti che devono perdere mezza giornata in fila all’unico Ufficio postale, per oltre 24 mila abitanti. Senza tirare in ballo gli abitanti delle zone a mare. Disagi continui. Anche oggi a Frutti d’Oro per due gocce di pioggia, le strade sono allagate. Disagi infiniti. Troppi abitanti e servizi insufficienti. Resta il nodo da sciogliere.
Si dovrebbe voltare pagina. A conti fatti, considerato che 6 mila abitanti sono già arrivati per i prossimi 10 anni ci sarà spazio per altri 2 mila. Il territorio è saturo.
“Nel Puc è stato dimenticato la riqualificazione e messa in sicurezza del quartiere al di là del cimitero, Sa perda su gattu, dove abitano 1500 abitanti. Hanno pagato sanatorie e opere di urbanizzazione. Bisogna al più presto alla situazione dimenticata per troppo tempo”, dice Silvano Corda della lista del sindaco.
A questo punto quasi 270 ettari di terreni da destinare a lottizzazioni, C, saranno definitivamente declassati ad aree agricole. Una sorta di protezione alle speculazioni edilizie sebbene il Ppr in questo momento impedisca nuove edificazioni.
Le zone C al di là di via Borsellino, lungo la Provinciale saranno in mano a poche famiglie?
Intanto, resta da sciogliere il nodo delle future residenze.
Nessuno vuole che siano concentrate in mano a pochi.
Mentre chi possiede mille metri di terra non ottiene nulla. Insomma, c’è da riscrivere l’economia del territorio e creare equilibri. Quella che in Comune, chiamano giustizia sociale. Argomento più volte ribadito da Silvano Corda e l’ha ripetuto anche martedì notte.
E ancora, stop ad ulteriori centri commerciali per tutelare le attività esistenti.
“Per forza dovremo accettare i ridimensionamenti imposti dal Ppr – spiega Nuccio Arrais, presidente della Commissione urbanistica – dobbiamo tenere conto delle tre alluvioni che hanno martoriato il nostro territorio e quindi del Piano assetto idrogeologico. Avremo un Puc fortemente condizionato dai vincoli imposti”.
Lo strumento urbanistico adottato da tempo tarderà ad approdare in Aula, perché la maggioranza non trova il consenso dove distribuire le zone C.
in tutti casi l’ok in Aula lo daranno: Silvano Corda, Marco Zaccheddu, Giacomo Mallus, Efisio Demuru, Giuseppe Cabiddu, Fabrizio Cau e Christian Ruiu, tutti della squadra Dessì, gli unici senza conflitti d’interesse che potranno sollevare la mano.

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