Ruiu: l’anagrafe non apre il registro per il testamento biologico

Capoterra, il Consiglio comunale aveva dato l’ok a luglio.
Non c’è una legge nazionale, è un atto simbolico.
“Il testamento biologico è stato approvato in Consiglio comunale il 3 luglio e a tutt’oggi l’Ufficio anagrafe non ha istituito il registro – lamenta il Capogruppo del Psi, Christian Ruiu che ha portato la proposta in Commissione politiche Comunitarie – ho informato il sindaco, il segretario ed ho già convocato l’equipe Affari istituzionali per discutere il caso.
È impensabile che la burocrazia blocchi le scelte politiche.
Parecchi cittadini sono andati all’Anagrafe per scrivere le proprie volontà ma non l’hanno potuto fare perché il registro non è stato mai aperto perché non c’è nessuna legge.
Io mi domando: negli altri Comuni in cui è stato approvato come hanno fatto? Non capisco, solo qui c’è l’inghippo”.
Già l’ostacolo della norma.
Infatti, Il testamento biologico approvato in Consiglio è un atto simbolico. Diventa una spinta perché il Parlamento legiferi.
L’anno precedente un’altra delibera aveva approvato il Registro e a luglio c’è stato l’ok al Regolamento che avrebbe dovuto concludere l’iter per l’apertura del Registro.
“Se non fosse tutto bloccato dalla burocrazia dei nostri uffici – continua Ruiu – il cittadino potrebbe scrivere in un registro, nel rispetto della privacy, la propria volontà riguardo ai trattamenti sanitari che desidera accettare o rifiutare; come l’accanimento terapeutico, donazione organi, cremazione.
Notificare le proprie volontà da un notaio costa migliaia di euro mentre e dal nostro funzionario è gratuita. Con questo veniamo incontro ai cittadini su un argomento così delicato che da sempre ha diviso l’opinione pubblica. Capoterra è il quarto Comune in Sardegna dopo Nuoro, Cagliari e Tempio Pausania di cui Cagliari è la prima provincia italiana ad aver fatto un ufficio ad hoc di tutela dei cittadini testamentari.
L’atto di notifica gratuito dei testamenti è una dimostrazione di democrazia e di grande rispetto anche per i meno abbienti e per quelle persone rimaste emarginate dalla società che non hanno eredi che potranno decidere per lui”.

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