Sicurezza sul rio San Girolamo, ecco lo studio di impatto ambientale

La furia dell’acqua del 22 ottobre del 2008 aveva spazzato via tutto, gli argini del Rio San Gerolamo e di Masoni e S’Ollastu non avevano retto e l’acqua da monte a valle ha spazzato via, case e la scuola materna. Il fango aveva trascinato e ucciso quattro persone. Adesso arriva una buona notizia. L’iter progettuale per la messa in sicurezza va avanti e martedì 28 maggio alle 10 in Aula consiliare, l’Assessorato regionale ai Lavori pubblici presenterà lo studio di impatto ambientale e lo studio delle opere: “Siamo giunti a un buon punto. I progetti per la sistemazione del territorio colpito dalle alluvioni del 2008 sono approvati. Adesso, si chiude una fase e se ne apre un’altra. In primavera, la pubblicazione dei bandi di gara”, aveva assicurato l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici e fra due settimane sarà esposto ai cittadini lo studio di impatto ambientale e quindi la messa in sicurezza dei fiumi Masoni e S’ollastu e Rio San Gerolamo sino alla foce nella statale 195. Esulta l’amministrazione comunale di Francesco Dessì che ha immediatamente pubblicato la notizia nel Sito web del Comune. Mentre i cittadini di Poggio, Rio San Gerolamo e delle zone a mare chiedono al più presto l’avvio dei lavori. Da queste parti ogni volta che il cielo diventa nero non dormono sonni tranquilli e nell’incontro in municipio faranno sentire sicuramente la loro voce di protesta: “A distanza di cinque anni si parla ancora di progettazione e non di inizio lavori”, dicono. La progettazione del primo lotto dei lavori è curata dal consorzio di imprese Intecno-DHI di Torino, Hydrodata spa e Art Ambiente Risorse, rappresentato dall’ingegnere Roberto Malcotti. Le opere idrauliche dei corsi d’acqua straripati nel 2008 prevede l’ampliamento del letto del fiume sino a una lunghezza di 50 metri, la costruzione di sponde in massi e di argini senza impatto ambientale, con un’altezza massima di 1metro e mezzo. Il bacino che conterrà il rio San Girolamo e l’affluente arriva ad un’ampiezza di 300 metri e potrà contenere portate superiori a 500 metri cubi al secondo, ovvero le stesse registrate durante le calamità di cinque anni fa. L’importo dei lavori del primo lotto è di 11 milioni e 317mila euro. Complessivamente, le risorse disponibili per il completamento di tutti e quattro i lotti dei lavori raggiungono 50 milioni euro, compresi gli stanziamenti di competenza Anas per la ricostruzione dei ponti sulla Statale 195 e i fondi disponibili in seguito all’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente. L’Associazione 22 ottobre, costituita in seguito al disastro e alle tragedie dell’alluvione , sulla messa in sicurezza è vigile. Spesso sul loro sito internet presentano studi e proposte. Anche in municipio seguono l’iter burocratico dei futuri interventi sui due fiume: “Con la presentazione del progetto verificheremo se tutte le osservazioni fatte allo Studio Hidrodata, sono state accolte – precisa il presidente della Commissione Lavori pubblici, Efisio Demuru – i tempi si sono allungati e perciò mi auguro che il progetto soddisfi tutte le aspettative in modo da vedere cantierate le opere previste nel primo lotto”. Allo stesso modo la pensa, il presidente della Commissione Bilancio, Giacomo Mallus e invita i cittadini ad esporre le osservazioni e ha incalzare la Regione perché appalti al più presto i lavori urgenti.

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