Una progettualità sostenibile: la Registrazione EMAS del territorio

Venerdì scorso, come riportato anche all’interno di questo sito, si è svolto l’incontro-dibattito organizzato dal circolo del Partito Democratico “Bidda Mores” sul tema “Capoterra e il suo territorio: una progettualità sostenibile”.
La discussione sul governo del territorio che ha trovato ampio spazio nell’ambito dell’iniziativa mi da l’opportunità di portare all’attenzione anche dei visitatori di questo sito alcune considerazioni al riguardo.
Non prima, però, di aver ringraziato tutti coloro che, numerosi, hanno partecipato alla stessa iniziativa, nessuno escluso, sia che abbiano proposto un punto di vista attraverso il proprio intervento durante il dibattito, sia che abbiano semplicemente ascoltato (non è poco di questi tempi) concorrendo così a creare con la propria presenza entusiasmo negli organizzatori in vista anche di una prossima iniziativa su questo o altro tema.
Passo ora alle considerazioni. Sostanzialmente sono due, una di metodo, l’altra di merito.
La prima, di metodo.
Quello di una pianificazione sostenibile per lo sviluppo armonico del territorio è un tema complesso e articolato. Per questo merita di essere trattato con la massima attenzione e con grande capacità di ascolto, perché una pianificazione sostenibile e integrata non può che nascere dal mettere insieme i diversi punti di vista e i diversi interessi, individuali e collettivi, per arrivare ad una “soluzione di sistema” il più possibile condivisa, efficace, solidale e, quindi, sostenibile.
Si tratta cioè di mettere a disposizione tutte le conoscenze e tutte le competenze tecniche, politiche, sociali, economiche e istituzionali nella consapevolezza che nessuna di queste, da sola, è in grado di ottenere il risultato auspicato.
L’iniziativa del Partito Democratico nasce con questo presupposto ed obiettivo.
Certo, sono consapevole che non tutto si risolve con una iniziativa pubblica, così come non tutto si risolve attraverso i propri interventi su un blog, ma ciò che dobbiamo sforzarci di fare è di riconoscere l’importanza dell’uno e dell’altro, e di qualsiasi altra forma di comunicazione nell’ambito di un confronto sereno, rispettoso e scevro da pregiudizi tra le diverse opinioni.
La seconda considerazione, di merito.
L’iniziativa si proponeva di discutere del governo del territorio partendo da 3 relazioni introduttive.
La prima, relatrice Raffaela Serra, assessore all’urbanistica per alcuni anni nella passata legislatura, era centrata sulla pianificazione idrogeologica, sulla legislazione vigente e sulla sua attuazione.
Attraverso la seconda relazione, Veronica Pinna, attuale assessore alla programmazione e bilancio del comune di Capoterra, ha esplicitato quella parte del Piano Strategico Comunale relativa a “La tutela, salvaguardia e valorizzazione delle risorse storico ambientali”.
Non mi soffermo in questa sede sui contenuti di queste due prime relazioni, se non per rimarcarne la concretezza e la competenza con cui sono state esposte e rimandando ad altri momenti eventuali approfondimenti con chi fosse interessato
Mi voglio invece soffermare sulla terza relazione introduttiva, quella di William Schirru, segretario provinciale della Filcem CGIL, incentrata sul concetto di sostenibilità e sulla Registrazione ambientale EMAS .
Il concetto di sostenibilità che era molto basato sul futuro, in realtà nelle vicende attuali sta diventando molto presente perché la concezione intrinseca di dare un patrimonio alle generazioni future è superata dal fatto che stiamo già consumando il patrimonio della nostra generazione.
È in questo ambito che si colloca la Registrazione EMAS.
Che cos’è EMAS?
Il Regolamento 761/2001 EMAS (Eco Management and Audit Scheme) è un regolamento comunitario di tipo volontario il cui campo di applicazione va dai singoli siti industriali alle aree territoriali vaste aventi anche diverse vocazioni (industriali, turistiche, agricole ecc…)
Le responsabilità politica di una pubblica amministrazione che intende aderire al nuovo Regolamento EMAS sono legate alla gestione del territorio e alla qualità della vita, presente e futura, dei cittadini che vivono nell’area geografica da questa amministrata.
Un’amministrazione che adotta lo schema EMAS, deve:
 assicurare che gli impatti ambientali diretti e indiretti, connessi alle attività svolte nel territorio di competenza e sulle quali l’Amministrazione stessa ha potere di gestione o di controllo (qualità dei servizi, stato dell’aria, dell’acqua, del suolo, rumorosità, gestione dei rifiuti, trasporti, impatti dovuti a particolari attività industriali, ecc.) siano effettivamente posti sotto un controllo continuo e che il Sistema stesso sia in grado di prevenire adeguatamente situazioni anomale e di emergenza.

 Valutare tutte le possibili aree di miglioramento della qualità ambientale e attuare programmi in questo senso.
Ne deriva che gli aspetti che devono essere prioritariamente considerati nel percorso di adesione ad EMAS, così come previsto nel Regolamento stesso, sono:

 la ricerca del massimo livello di compatibilità tra sviluppo e ambiente;

 la corretta pianificazione territoriale con obiettivi misurabili e responsabilità connesse individuate;

 la verifica continua ed il monitoraggio delle attività svolte in relazione ai fattori ambientali;
 l’armonizzazione tra attività produttive, turistiche, di servizio nell’ottica della tutela ambientale;

 il corretto bilanciamento tra libere iniziative private e pubbliche esigenze sociali;

 la partecipazione ed il consenso dei cittadini;

 maggiore spendibilità delle risorse territoriali e salvaguardia delle loro “tipicità”;

 la corretta informazione ed educazione ambientale della popolazione e degli operatori economici;

 l’incentivazione di comportamenti eco-compatibili.

Il percorso formale di adesione è complesso e articolato, in questa sede mi limito a citare solo per punti i passi da seguire.
Essi vanno dalla effettuazione di una analisi ambientale iniziale del territorio alla definizione degli obiettivi e di un programma ambientale da discutere e condividere con le parti interessate, dalla realizzazione del Sistema di Gestione Ambientale e redazione della dichiarazione di politica ambientale alla diffusione dei risultati raggiunti.
La registrazione EMAS del comune di Capoterra, proprio per i motivi suddetti, per le peculiarità del suo territorio, del suo assetto idrogeologico, per le caratteristiche della sua economia, darebbe un grande contributo ad un governo sostenibile del territorio.
In Italia ci sono dei significativi esempi non solo di registrazione ma anche di risultati; la registrazione EMAS dell’area vasta di Mantova ha concorso a rendere quel territorio, su cui insistono grossi ed impattanti siti industriali, tra i più vivibili d’Italia.
La provincia di Cagliari (la provincia è l’ente individuato quale garante e promotore dell’EMAS) sta finanziando per il 2009 l’avvio della registrazione EMAS dei comuni di Sarroch, Villa San Pietro e Pula.
Può essere questo, secondo me, il momento giusto perché anche Capoterra inizi questo percorso.

Walter Cocco
Partito Democratico di Capoterra
Circolo Bidda Mores

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