UTE’. Viaggiare per conoscere, un interessante excursus storico tra le rovine di Nora

Molte volte siamo portati a visitare posti lontani per soddisfare i nostri bisogni di conoscenza e magari non ci soffermiamo ad esaminare le molte opportunità storico – naturalistiche che ci vengono offerte a poca distanza da casa nostra. Nora, a mio avviso, costituisce un caso emblematico di questo tipo. Situata in territorio di Pula, a una quindicina di chilometri da Capoterra, rappresenta uno dei primi insediamenti fenici in Sardegna e uno dei più importanti del Mediterraneo. Fu fondata, secondo la leggenda, da Norace, mitico eroe proveniente dalla lontana penisola iberica. Ad essi seguirono i punici, che realizzarono un importante centro amministrativo e commerciale, per poi passare ai romani che di Nora ne fecero un “municipium” e sede del governatore. Il sito, dopo varie peripezie, fu definitivamente abbandonato intorno all’ottavo secolo d.C. a causa delle incursioni degli arabi. Un excursus storico complesso, dove importanti civiltà, sovrapponendosi ed estendendosi, hanno trovato in questo centro motivi di residenza, di difesa e di commercio. I numerosi resti archeologici oggi visibili sono una tangibile testimonianza di queste presenze. Però, nonostante questa grandiosità che ci viene dal passato, quando l’Università della Terza Età ha proposto ai soci una visita guidata di questa località la richiesta di partecipazione è stata abbastanza tiepida. Le adesioni non sono state “calorose” come le altre volte e diversi soci hanno declinato l’invito esprimendo la propria conoscenza del posto, avvenuta, magari, molto tempo prima o ai tempi della scuola. Come deciso, il primo aprile, con mezzi propri, ci siamo recati a Nora per visitare il sito. Preavvisati per tempo del nostro arrivo, all’ingresso ci è stata riservata una accoglienza cordiale e successivamente ci ha accompagnato durante l’intera visita una guida competente e disponibile. Per tutti i presenti le ampie spiegazioni hanno consentito la conoscenza di tante particolarità, tali da rendere i resti archeologici vivi e particolarmente interessanti. In conclusione, a detta di tutti i partecipanti, la visita effettuata è risultata superiore ad ogni aspettativa e questo a conferma della tesi che per la ricerca del bello e del “culturalmente importante” non sempre è necessario andare lontano. Con poca spesa e poca fatica si è potuto trascorre una mattinata ricca di curiosità e di conoscenze della nostra storia. Come al solito poi, per chiudere la giornata, ci si è trovati attorno ad una tavolata numerosa in un ristorante della costa di S. Margherita per passare assieme alcune ore di spensierata socializzazione. In sintesi: una giornata spesa bene.

Dott. Massimiliano Cabras

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