Caccia al piromane

Venerdì pomeriggio l’incendio divampato dalle colline di Capoterra fino alla residenza di Poggio dei Pini ha distrutto ben trenta ettari di macchia mediterranea. E c’è mancato poco che si sfiorasse la tragedia: decine di case evacuate, una scuola materna ha rischiato di andare distrutta, panico tra gli ospiti della comunità protetta della Asl 8 e tra gli abitanti di Poggio dei Pini che per sei lunghe ore hanno temuto che le loro case venissero distrutte dalle inarrestabili fiamme che avanzavano sempre più, spinte anche dal forte vento di maestrale. I vigili del fuoco, la forestale e decine di volontari hanno lavorato fino a tarda notte per spegnere l’incendio e bonificare la vasta area coinvolta. Questo è il primo incendio di vaste proporzioni della stagione estiva che ha messo a dura prova i mezzi antincendio. Intanto si può affermare che i soccorsi hanno superato la prova, perché hanno scongiurato una catastrofe.
L’incendio, molto probabilmente è di origine dolosa e proprio su questa pista indagano a ritmo serrato la forestale di Capoterra. Le indagini al momento, sono ancora in fase preliminare. I rangers stanno perlustrando l’intera area andata distrutta alla ricerca di indizi utili. Intanto continua l’interrogatorio delle decine di persone che abitano nei paraggi e di chi presumibilmente intorno alle 16 è passato per la stradina collinare che collega Capoterra a Poggio dei Pini. Se la forestale sta seguendo la pista giusta, fra non molto il piromane che ha distrutto trenta ettari di macchia mediterranea, sarà identificato.

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