Non ce l’ha fatta più, tra accuse e veti incrociati. Dal giorno in cui ha organizzato la marcia di protesta per la messa in sicurezza della Provinciale che collega il paese a Maddalena Spiaggia, Franca Dessì di Sel, presidente della Commissione Pari Opportunità non riusciva ad entrare serenamente nel suo ufficio. L’aria era diventata irrespirabile. Stamane, ha gettato la spugna, ha spinto il portone d’ingresso, anche se per un attimo ha guardato il corridoio che conduce alla sua scrivania ma non ce l’ha fatta a percorrerlo. E avrà pensato: “La mia libertà non è merce di scambio. Non è in vendita. Preferisco portare avanti le battaglie civili”. Così, non ha fatto passi avanti. È andata più vicino, al Protocollo. Ha consegnato la lettera di dimissioni. “Siamo all’ennesima conferma che queste persone non cambiano, fanno politica per durare il più possibile. Non ho rancore per nessuno e rispetto le opinioni di tutti, ma le mie battaglie di civiltà continuerò a farle. A breve organizzerò un’altra iniziativa che presumo darà ancora fastidio”. La marcia di protesta per la messa in sicurezza della Provinciale ha innescato la miccia ma l’interrogazione sulle consulenze, la libera professione di un dirigente-dipendente comunale, i rapporti tra professionisti e il sistema dei partiti e un concorso tutto in discussione presentata nell’interrogazione di Giuseppe Cabiddu, il ribelle della Maggioranza, eletto nella lista Sel con tanto di documento inviato alla Procura della Corte dei Conti, alla Guardia di finanza per accertamenti. Al settaccio gli ultimi dieci anni di politica locale. Ha scosso gli equilibri, già deboli della coalizione che regge Francesco Dessì. Stamattina, è caduta un’altra tegola, va via sbattendo la porta, il presidente della Commissione pari Opportunità. “I motivi che mi portano a questa decisione, che d’altra parte medito da diverso tempo, sono svariati, in particolare rifiuto in modo categorico, di dover rinunciare al diritto di manifestare liberamente il mio pensiero, come recita ampiamente l’art. 21 della nostra Costituzione. Gli attacchi alla mia persona, da parte di diversi amministratori, anche a mezzo stampa, dopo la protesta per la messa in sicurezza della strada provinciale n.91, mi hanno persuasa che questo clima subdolo e ricattatorio, non fa per me. Tengo fermamente a precisare, che la mia libertà, il mio impegno nella società, insieme alla repulsione verso le ingiustizie, non potrà mai diventare merce di scambio con qualsivoglia incarico politico”, ha scritto Franca Dessì, nella lettera inviata al sindaco e a tutti i Consiglieri comunali.
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