Capoterra: pronto il progetto per la messa in sicurezza del rio S.Girolamo

Il progetto per la messa in sicurezza del rio San Girolamo c’è. Ora bisogna far presto perché i lavori inizino e magari come sostiene Gigi Frau del Pdl diano lavoro anche alle 30 imprese locali del movimento terra. E il Consigliere regionale del Pd Marco Espa propone: “Si potrebbe accelerare l’iter se la Regione desse pieni poteri al Commissario straordinario per le emergenze, come prevede la normativa”. Quello di stamattina è stato un Consiglio comunale straordinario, per far presentare ai tecnici regionali Piras e Delitala e Mulliri, la Valutazione d’impatto ambientale, il via appunto, sulla messa in sicurezza del primo lotto del rio San Girolamo e Masoni e S’ollastu. Un passo avanti è stato fatto per scongiurare la furia dell’acqua come è successo nell’alluvione del 22 ottobre del 2008 che aveva spazzato via tutto, gli argini dei fiumi non avevano retto e l’acqua da monte a valle aveva spazzato via case e la scuola materna. Il fango aveva trascinato e ucciso quattro persone. Il progetto c’è e se tutto fila liscio i lavori dovrebbero iniziare nel mese di gennaio e dovrebbero andare avanti per un semestre. Il sindaco Francesco Dessì, ha puntualizzato: “Non resta che attendere al più presto l’inizio dei lavori”. Sullo stesso tasto insiste il presidente della Commissione Lavori pubblici del Pd Efisio Demuru: “Resta il rammarico per le eccessive lunghezze burocratiche che potevano essere evitate con l’esercizio dei poteri straordinari in capo al Presidente della Regione Sardegna. L’augurio è che i lavori del primo lotto partano entro l’anno e che il secondo lotto sia messo in cantiere al più presto”. Mentre Giacomo Mallus ha puntato il dito sulle inadempienze dell’ Anas e sulle future ripercussioni della nuova Statele 195 sul sistema idraulico del Rio san Girolamo. Bisogna fare in fretta. Lo chiedono con insistenza, Stefania Pulina, Gaetano Lo Giudice e Rita Lai dell’Associazione 22 ottobre, nata all’indomani dell’alluvione di quattro anni fa assieme a Emilio Deferrari amministratore di Rio san Girolamo e Luca Falvetti di InfoCaputerra. Insomma, dall’assemblea civica esce un coro unanime. Delle future opere si sa che saranno realizzate con l’impatto visivo ridotto al minimo. Saranno messe sul campo tutte le ultime tecniche dell’ingegneria naturalistica, con la messa a dimora di un gran numero di specie arboree autoctone in tutti gli interventi di rinaturazione della zona. Oltre a prevedere lo spostamento e l’allargamento dell’alveo di entrambi i corsi d’acqua, ma sarà prevista un’ampia area golenale allagabile, rappresentata dai terreni agricoli sulla sponda sinistra che saranno affrancati da un argine alto circa un metro. Poco o nulla sarà l’impatto con la piantumazione con specie arboree e erbacee non invasive autoctone. Gigi Frau della Minoranza, vista la poca partecipazione di pubblico, probabilmente per l’ora mattutina lamenta: “Peccato in molti hanno perso un’occasione per dire la loro. Magari iniziano a protestare da domani”. Intanto, Demuru lancia la proposta di un’altra assemblea da tenersi la sera per dare l’opportunità ad un’ampia partecipazione. La progettazione del primo lotto dei lavori è curata dal consorzio di imprese Intecno-DHI di Torino, Hydrodata spa e Art Ambiente Risorse, rappresentato dall’ingegnere Roberto Malcotti. Le opere idrauliche dei corsi d’acqua straripati nel 2008 prevede l’ampliamento del letto del fiume sino a una lunghezza di 50 metri, la costruzione di sponde in massi e di argini senza impatto ambientale, con un’altezza massima di 1metro e mezzo. Il bacino che conterrà il rio San Girolamo e l’affluente arriva ad un’ampiezza di 300 metri e potrà contenere portate superiori a 500 metri cubi al secondo, ovvero le stesse registrate durante le calamità di cinque anni fa. L’importo dei lavori del primo lotto è di 11 milioni e 317mila euro. Complessivamente, le risorse disponibili per il completamento di tutti e quattro i lotti dei lavori raggiungono 50 milioni euro, compresi gli stanziamenti di competenza Anas per la ricostruzione dei ponti sulla Statale 195 e i fondi disponibili in seguito all’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente.

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