Case comunali occupate, il Comune valuta come intervenire

Case comunali occupate, l’assessore Mallus: garantire un tetto, ma nel rispetto della legge. Il Consiglio, sugli appartamenti di via Montello, ha deciso che devono essere venduti. Proporremo in giunta un’inversione di rotta. I Servizi sociali non possono intervenire. I fondi regionali sono 55 mila euro, una goccia nell’oceano rispetto alle richieste che superano le 350 mila euro per 150 famiglie. La situazione è ormai diventata drammatica e fra non molto diventerà esplosiva. Difficilmente da contenere. La crisi in questi anni ha lasciato troppe persone sul lastrico. Padri di famiglia che da un giorno all’altro hanno perso il lavoro e non riescono più a pagare le bollette, in primis l’affitto.
Sarebbero oltre 150 le famiglie con sfratto esecutivo emesso dal giudice a cui non si può porre rimedio. Qui l’unica soluzione sarebbe saldare il debito. Impresa impossibile per quel papà che da troppo tempo non riesce a fare una giornata e quando la fa, deve necessariamente pensare a mangiare.
Poi ci sono le mamme sole con figli minori a carico che hanno occupato gli appartamenti comunali in via Montello.
Le richieste di aiuto alla Caritas sono aumentate in maniera esponenziale. Sono 6 gli appartamenti pagati per un miliardo di lire dalla giunta Efisio Baire nell’97. Gli alloggi sono inutilizzati dal 2002, tranne che dalla Fraternità della misericordia. L’amministrazione comunale per anni ha rimandato la scelta di venderli in quanto al prezzo stimato non riusciva a recuperare la somma spesa oltre un decennio fa.
L’assessorato ha manifestato l’esigenza di utilizzarli per nuovi uffici e per nuovi progetti. In particolare è stata valutata la possibilità di un utilizzo per un centro diurno per disabili e per sportelli di ascolto e mediazione dei conflitti nelle famiglie…

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