Che fine ha fatto la gestione della Torre saracena di Su Loi?

CAPOTERRA, la ditta che ha vinto l’appalto per Torre Ulivi, non ha ancora firmato il contratto.

L’azienda arrivata seconda annuncia ricorso.

Quando partiranno i percorsi religiosi? Proprio, in questo periodo in cui il flusso dei vacanzieri e dei turisti inizia ad arrivare.

Intanto, a Casa Spadaccino: da giovedì a domenica saranno esposti antichi documenti del 1937, foto di Sant’Efisio, abiti della confraternita di Cagliari e documenti vari.

Il Consorzio For Mentis, fornirà un servizio di informazioni al pubblico e di prenotazione alberghiera.

I percorsi religiosi lo scorso anno sono stati annunciati con una certa enfasi, dai vari esponenti dell’amministrazione comunale.
Sembrava una meta già raggiunta.
Invece è tutto fermo. Inghippi burocratici.
Qualcosa deve essersi fermato nel momento in cui la ditta che ha vinto l’appalto a dicembre per Torre Ulivi ad oggi.
Non è stato ancora firmato il contratto.
La versione ufficiale sarebbe che l’impresa vincitrice non avrebbe ottenuto il nulla osta per aprire il chiosco vicino alla torre.
Comunque, bando prevedeva qualcosa di più complesso di che aprire le tapparelle ad un gazebo.
Il canone annuale chiesto dal comune è di 6 mila euro.
Intanto, l’azienda che è arrivata seconda, pare che abbia incaricato un legale per presentare una denuncia alla Procura di Cagliari.
Cavilli e contenziosi a parte, nelle casse comunali non arrivano i soldi del canone che la ditta dovrebbe versare.
Oltre al danno c’è la beffa, i percorsi religiosi non prendono piede.
Proprio, in questo periodo in cui il flusso dei vacanzieri e dei turisti come da consuetudine inizia ad arrivare. Sant’Efisio costituisce il pilastro dei cammini religiosi della Sardegna che sono stati istituiti dall’assessorato regionale del turismo lo scorso anno.
Intanto, il Consorzio For Mentis, ente gestore del Ceas, fornirà un servizio di informazioni al pubblico e di prenotazione alberghiera.
Questo servizio sarà disponibile 12 ore al giorno e tutto l’anno. Non solo, ma ci sarà un gruppo di guide qualificate per accompagnare i turisti nelle escursioni del sud-ovest dell’Isola.
Eppure è tutto pronto per fare nascere il parco religioso con i percorsi turistici che vanno dallo stagno di Santa Gilla alla Torre saracena di Su Loi, dal sentiero del sicomoro di Poggio per salire sino alle chiesette campestri di Santa Barbara e Gerolamo.
Un trenino turistico su gomme porterà i visitatori in un tour tra storia, laguna e mare percorrerà tutto il territorio di Capoterra e le sue innumerevoli bellezze sino al parco della Comunità montana, la Casa Melis, e presto sarà inserito anche il centro storico con la casa natale in via Azuni di Sergio Atzeni.
Sarà un percorso turistico e religioso oltre che ambientale con il Centro di educazione ambientale a Casa Spadaccino a Su Loi.
L’equipe del Consorzio For Mentis, sono comunque a lavoro da parecchio tempo.
“All’orizzonte posti di lavoro e la valorizzazione del patrimonio architettonico, storico, ambientale del territorio. I lavori di ristrutturazione si sono conclusi lo scorso anno ed ora non resta che avviare il percorso incominciando con l’inaugurazione della Torre a Su Loi”, ha detto più volte il sindaco Francesco Dessì.
C’erano 2 milioni e 200 mila euro arrivati dall’Unione europea con i fondi dei Piani operativi regionali del 2000-2006 richiesti dall’allora giunta di Giorgio Marongiu e dall’assessore ai Lavori pubblici, Efisio Demuru.
Una bel po’ di quattrini per la realizzazione del Parco Torre Ulivi, escluso il recupero della torre per il quale è stato chiesto un altro contributo, sistemazione del sagrato chiesetta di Su Loi con realizzazione di un parco attorno.
E ancora: a Poggio dei Pini edificazione dell’oratorio e del sentiero sicomoro e infine, la sistemazione delle strade e del sagrato delle chiese campestri di Santa Barbara e San Gerolamo.
Tutto è pronto, non resta che fissare la data per il taglio del nastro.
Demuru precisa: “Il finanziamento ci ha consentito di valorizzare i percorsi di Santa Barbara, dell’area di Su Loi e della Torre aragonese.
L’utilizzo delle risorse storiche oltre a rendere migliore la città di Capoterra può consentire di generare uno sviluppo anche economico.
È necessario anche chiedere ulteriori risorse per mettere in sicurezza la Torre e renderla ancora più fruibile per i visitatori. Nel 2008 avevamo chiesto un finanziamento alla Regione e l’abbiamo rinnovato negli anni successivi con un progetto preliminare già predisposto”…

Continua a leggere l’articolo completo su www.hinterlandcagliari.it

Immagini collegate: