Ennesimo raid teppistico in oratorio

CAPOTERRA, ennesimo raid teppistico nel nuovo oratorio parrocchiale di via Kennedy.

I fracassoni della notte hanno sfondato la porta a calci, hanno imbrattato i muri e rovinato gli arredi.

Il dispiacere del parroco e dei giovani che frequentano il salone.

Urgente installare una videosorveglianza e assumere un custode.

Ancora un atto vandalico ai danni dell’oratorio parrocchiale in via Kennedy a due passi dal palazzo municipale.
Un gruppetto di scalmanati, probabilmente domenica notte, approfittando che qualcuno del catechismo avesse lasciato la porta principale aperta, si è intrufolato all’interno e ha iniziato a sfondare a calci, la porta della “tana” dei lupetti.
Ha scassato gli armati e preso le bombole spray che il gruppo scout di Capoterra3 utilizza per colorare cartelloni e striscioni. Ha imbrattato con parolacce scritte a caratteri cubitale il murale della giungla, simbolo del gruppo.
Quello è stato solo l’inizio.
Ha messo a soqquadro il caseggiato e ha continuato a pasticciare anche i muri esterni.
Il sacerdote, al momento non ha ancora presentato denuncia ai carabinieri.
“Hanno combinato un macello – commentano con amarezza Marta Coccodi, Alessandra Piroddi e il capo scout, Patrizia Zedda – il nostro gruppo sta attraversando una brutta situazione a causa delle incursioni vandaliche.
Siamo stanchi e tristi. Il fatto grave è che nessuno ci vede e ci sente. Le nostre richieste d’aiuto come al solito non sono bastate.
I vandali hanno sfondato le finestre una prima volta, e ora tra domenica e lunedì sono riusciti a irrompere nella nostra sede e la stanza dei bimbi e hanno combinando di tutto e di più.
Siamo amareggiati per tanta cattiveria e indifferenza nei confronti di un luogo importante per la crescita umana e culturale di tutta la comunità”.
Purtroppo non è la volta che succedono fatti di questa portata e anche più gravi.
I raid vandalici si ripetono frequentemente.
L’inverno scorso altra incursione con le solite scritte sui muri e un bel po’ di danni al caseggiato.
Più volte è stato preso di mira anche il salone parrocchiale di via Vittorio Emanuele. Furto del materiale che utilizzano i vari gruppi parrocchiali e danni da riparare.
Durante le festività di Pasqua non si è salvata neppure la statua di Sant’Ignazio che lo scultore Gianni Marongiu ha regalato alla Chiesa. I fracassoni gli hanno mozzato la testa. Anche in quell’occasione non è mancata l’indignazione.
Il mese scorso, qualcuno ha rubato il furgone don Battista, il parroco di Frutti d’Oro e a fine estate sempre dall’oratorio sono sparite le reti che servivano per completare il campetto di Frutti d’Oro II, distrutto dal nubifragio di 5 anni fa e rifatto nuovo da un gruppo di giovani.

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