Intervento del Consigliere Franco Bayre nel Consiglio Comunale del 22.02.2010

Un improvviso stupore ci ha colto domenica 21 febbraio nel leggere, sul maggior quotidiano locale, che, a fronte di un errore di calcolo del Tecnocasic sulle quote di smaltimento dei rifiuti urbani per il biennio 2007-2008, il nostro Comune risultava moroso.

Ma siamo rimasti addirittura esterrefatti quando nel proseguo dell’articolo abbiamo dovuto constatare quanto affermato in merito dal vicesindaco Dessì ovvero che, causa tale macroscopico errore di calcolo i contribuenti capoterresi correvano serio rischio (riportiamo testuali parole) “ di dover metter mano al portafoglio per pagare più imposte”.

Oddio! Probabilmente il mondo ha iniziato a girare al contrario e non ce ne siamo accorti.

Sorge un dubbio: “ Ma non é che nel nostro Comune la razionalità, la legalità, la giusta equazione dare-avere o se preferite diritti doveri, siano finiti tritati nell’inceneritore del Tecnocasic senza che ce ne accorgessimo? ”.

Quando ancora avevamo pantaloncini corti la signora maestra delle scuole elementari ci ammoniva che “chi sbaglia paga”.

Siamo cresciuti con tale convinzione e addirittura l’abbiamo trasmessa ai nostri figli perché ne facessero tesoro e acquisissero giusta prudenza nelle loro azioni.

Ora improvvisamente ci vediamo crollare il mondo addosso: altro che rivoluzione copernicana!

Qui da noi, come ammoniva il buon Bartali, stando ai dettami del Tecnocasic, “ l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”

A conti fatti, o meglio nel nostro caso a conti mal fatti, si configura che a pagare non debba essere chi sbaglia ma colui che é fesso o per tale accetta di passare.

E a fronte delle affermazioni del vicesindaco parrebbe che questa Giunta, Maggioranza abbia sposato la filosofia di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, accettando prona il teorema Tecnocasic “Sbagliamo noi, pagate voi!”.

E, digerito con immediatezza e senza batter ciglio, tale assioma paventi immediatamente di dover racimolare quattrini dalle tasche dei contribuenti per porre rimedio all’errore altrui.

Di grazia, qualcuno di lor signori vuole spiegarci in che modo, su quali basi legali e razionali il Tecnocasic possa proferire siffatti astrusi comandamenti?

Perdonate la schiettezza ma, fossimo stati noi i diretti responsabili di Codesta Amministrazione di certo, seppur fuori dai canoni del protocollo, avremmo liquidato tale ridicola boutade di sua maestà il Tecnocasic con una roboante pernacchia da far sussultare in modo inverosimile la Scala Mercalli e Ricther in contemporanea.

Ricordiamo perfettamente e, giusto per riconoscere a Cesare quel che di Cesare é, che, tempo addietro, il consigliere Corda in questa stessa aula tuonò la propria indignazione perché il Tecnocasic, incredibile ma vero, a suo dire, risultava non aver versato (e ciò addirittura dalla notte dei tempi), nelle nostre casse comunali quanto ci competeva in virtù del tributo Ici.

Ricordiamo e di certo non possiamo ne vogliamo dimenticare che il Sindaco si fece carico, tramite la struttura, di sollecitare i responsabili dell’impianto di smaltimento rifiuti a riversarci, magari tra un nauseabondo tanfo del compostaggio e l’altro, nelle nostre casse comunali quintalate di denari che ci erano dovuti e chissà perché (ma a dire il vero forse il motivo lo conosciamo) non ci erano e, forse, tuttora non ci sono stati corrisposti.

E di certo non abbiamo scordato che, a fronte di una nostra successiva interrogazione tendente a comprendere perché tali provvidenze finanziarie ancora non avessero trovato collocazione nelle nostra tesoreria, l’assessore al Bilancio ci informò che il ritardo era dovuto semplicemente alla quisquilia di un inghippo: il Tecnocasic stava valutando tramite personali calcoli quanto doveva corrisponderci.

Purtroppo, causa l’imperante opacità che alberga nelle stanze comunali, a tutt’oggi non ci è dato sapere se, tali calcoli, siano stati ultimati e, se nel frattempo, le nostre giuste spettanze esaudite con l’incameramento delle palanche.

Gradiremo tempestiva ma soprattutto doverosa risposta e nei termini di legge stabilititi.

E’ strano però che codesto Comune che dovrebbe essere l’ente impositore in materia di tributi, si riduca ad elemosinare quanto gli compete di diritto concedendo addirittura al Tecnocasic ogni e qualsivoglia comodità e tempestività di versamento.

Se la legge, come viene scritto lapidariamente nelle aule dei tribunali, é davvero uguale per tutti, di grazia, volete spiegarci Signori dell’Esecutivo perché tali assurde facilitazioni non vengano concesse a tutti i nostri concittadini?

Perché anche dei poveri Cristi in perenne agonia finanziaria vengano quotidianamente assillati e tartassati dalla presenza di ufficiali giudiziari che, obtorto collo, vanno a suggere sangue tributario dove sangue ormai non vi é più?

Perché questo assurdo modus operandi dei due pesi e delle due misure?

Vi sollecitiamo a raccontarcelo con immediatezza magari per evitare di dare fiato a quella diffusa vox populi che insinua di qualche altarino sacrificale da taluno eretto al dio Tecnocasic per grazie elettorali ricevute.

Grazie per la Vostra attenzione!

Il consigliere
Franco Bayre

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