L’oasi naturalistica dello stagno di Santa Gilla apre le porte ai visitatori

L’appuntamento per la visita guidata, proposta dal comune di Cagliari è per stamani alle 9 in Piazza Matteotti dove un pullman condurrà gli escursionisti, nell’oasi naturalistica dello stagno di Santa Gilla. L’incontro è da ritenersi storico, perché finalmente, dopo circa quattro anni di lavori con il progetto Life finanziato dall’Unione europea, il patrimonio faunistico e paesaggistico apre le porte ai visitatori. Quindi, la stagione estiva continua all’insegna delle novità e delle sorprese, non solo mare e montagna, ma anche escursioni negli acquitrini che circondano Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra. Intanto continuano, i lavori soprattutto nella parte alta, per la salvaguardia e la valorizzazione dello stagno dove nidificano i fenicotteri, le avocette, i cavalieri d’Italia, le folaghe, le anatre e tante altre specie. Per la tutela dell’intero patrimonio floro-faunistico, il progetto Gilia ha previsto la ristrutturazione del vecchio caseggiato in località Terr’e Olla per destinarlo come Centro ornitologico per la ricerca scientifica e la tutela dell’intero ecosistema, che a fine settembre aprirà le porte non solo agli studiosi ma anche ai visitatori. Il Centro sarà gestito dalla Facoltà di zoologia dell’università di Cagliari e oltre ad effettuare il monitoraggio delle specie presenti servirà agli studenti di ogni ordine e grado per effettuare le ricerche e dei viaggi d’istruzione. I lavori comprendono inoltre la piantumazione dei salici e delle tamerici oltre che la realizzazione di habitat favorevoli alla riproduzione dell’intero ecosistema. “Il progetto Gilia, Life natura – spiega Tore Caboni – assessore ai lavori pubblici del Comune di Capoterra– iniziò nel giugno del ’96 e la fine dei lavori è prevista per l’estate prossima. Così finalmente lo stagno potrà essere utilizzato nelle sue numerose risorse e potenzialità. Quindi turismo ambientale lungo i due mila ettari di estensione che vanno da Capoterra, a Cagliari; da Assemini a Elmas. Fra non molto le bellezze naturali si potranno ammirare da vicino con la guida di esperti del settore”. Quindi, non solo mare e montagna, probabilmente già dal mese prossimo, un turismo all’insegna anche delle zone umide, rimaste per troppo tempo divieto d’accesso. Alle novità vanno aggiunte la boccata d’ossigeno che porterebbe all’occupazione, non solo in senso turistico ma nella realizzazione di acquicoltura di tipo estensivo per le anguille e i muggini. Intanto, per continuano a ritmo serrato i lavori per il risanamento degli scoli del Rio Mazzeu e Flumini Mannu che scaricano le acque reflue nello stagno nulla o poco depurate, causando problemi ambientali in prossimità di Elmas e Assemini. E di pari passo seguono gli ultimi rintocchi per la rimozione di rifiuti ingombranti come materassi, lavatrici, pneumatici e quant’altro possa aver scaricato chi non ha la sensibilità per la tutela ambientale.

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