Poggio dei Pini, il cda si spacca sul cemento: “Qui il verde è deturpato”

Terremoto nel Consiglio di Amministrazione della Cooperativa di Poggio dei Pini: Paolo Pintor ha presentato le sue dimissioni al tavolo del presidente Emilio Sanna e ha inviato una lettera con le motivazioni a tutti ai 15 membri. Da quanto è trapelato, non vorrebbe vedere tentennamenti all’interno della maggioranza, sull’espansione di ulteriori 100 lotti e vorrebbe che acqua, luce e altri servizi restino in mano alla coop.
Attualmente Poggio è una sorta di pseudo Comune. Su questo punto si è già pronunciato il Tar e l’Amministrazione di Francesco Dessì ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che i primi del prossimo mese dovrebbe dire la sua.
Un Cda spaccato in due parti uguali, 7 della maggioranza e 7 della minoranza, all’indomani delle dimissioni di Pintor, si annuncia già la resa dei conti. Intanto, da qualche settimana vige l’impasse. Non si esclude neppure che si ritorni alle urne, ad un anno appena dalle ultime elezioni del 24 maggio dello scorso anno.
All’origine dei dissapori, non solo il futuro sviluppo dei 100 lotti e quindi altro cemento nelle colline di Poggio, su cui punta la maggioranza che Pintor ha abbandonata. Ma anche il rispetto del referendum che chiede uno stop di tre anni alla cementificazione. Il Cda presieduto da Sanna ne prende atto ma, intanto vorrebbe estendere la nuova lottizzazione.
Il referendum dice chiaramente che la Coop deve lasciare le cose come stanno. Magari più in là si vedrà.
Gli abitanti parlano non solo di costi che lievitano, ma soprattutto denunciano: “Il deturpamento del verde, l’aumento della densità abitativa, l’impatto sulla risorsa idrica che già oggi dà segnali preoccupanti. Perché siamo venuti a Poggio per vivere nel verde, non nel cemento”.
Il “Comitato noi per Poggio”, che ha promosso la consultazione popolare, sulle questioni aperte non demorde ed è intenzionato a tenere in scacco il Cda: “Poggio è divisa a metà – spiega Giuseppe Monni, portavoce del Comitato – da una parte c’è chi vuole che tutto vada come da 40 anni a questa parte e la lottizzazione rimanga uno pseudo Comune. L’altra parte invece, chiede che la situazione cambi, che i servizi siano gestiti dal palazzo municipale e che la volontà dei residenti sia rispettato. Nel Consiglio di Amministrazione, ora c’è un pareggio e ci auguriamo che la situazione prenda una svolta”.

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