Quattro barriere antierosione saranno realizzate davanti alla lottizzazione Picciau e Frutti d’Oro

La Regione approva il progetto di realizzazione delle barriere lungo la costa capoterrese, dopo dieci anni d’attesa il Comune di Capoterra è riuscito a far sbloccare il meccanismo burocratico regionale che impediva di realizzare l’importante
opera di messa in sicurezza del territorio.

Saranno realizzate tra la lottizzazione Picciau e Frutti d’Oro. La Regione ha approvato il progetto per la costruzione di quattro barriere antierosione davanti alla lottizzazione Picciau e Frutti d’Oro
Quei quattro “pennelli” antierosione che dovranno salvaguardare il litorale di
Capoterra dalle violenti mareggiate, sono compatibili con l’ambiente. Lo ha stabilito
la Giunta regionale che ieri ha dato parere favorevole al progetto di protezione
costiera predisposto dagli ingegneri Nicola ed Enrico Montaldo nell’ambito
dell’accordo di programma sul Piano integrati d’area siglato tra il Comune di
Capoterra e la stessa Regione. Un nulla osta atteso da dodici anni e diventato ancora
più urgente quattro mesi fa, quando le abitazioni di Frutti d’Oro vennero sconvolte
dall’alluvione del 22 ottobre e nei giorni successivi anche dai marosi scatenati dal
vento di libeccio.
Per ora il sì è stato dato esclusivamente per cinque dighe sofolte delle undici
provviste inizialmente. Ma subito dopo la costruzione degli sbarramenti la zona
verrà tenuta sotto stretto controllo per verificare i benefici o gli eventuali
aspetti negativi che le strutture potranno avere sul litorale. Ci sono disponibili un
milione e trecentomila euro per questo intervento di sistemazione e
rinaturalizzazione delle difese litoranee, bonifica e sistemazione della fascia
costiera che interesserà una tratto di 850 metri compresi tra gli insediamenti
residenziali di Frutti d’Oro 1 e Frutti d’Oro 2. Un’area soggetta da decenni ad una
progressiva erosione del mare che ha ridotto in maniera significativa l’estensione
della spiaggia, esponendo le abitazioni e le infrastrutture più a ridosso della
costa ad un elevato rischio mareggiate. I pennelli saranno realizzati in massi
naturali, radicati a terra e sofolti, cioè semisommersi nel tratto terminale, a
partire dalla nuova linea di riva (la lunghezza varia tra i 135 e i 210 metri). Si
procederà anche al ripascimento, con sabbia proveniente da cave terrestri, nelle
celle comprese tra pennelli adiacenti, in modo tale da completare il sistema di
protezione costiera e riqualificare l’area d’intervento con la formazione di un
insieme di spiagge asimmetriche (il volume della sabbia è stimato in circa 19 mila
metri cubi). Durante la fase di realizzazione e per i primi due anni dal
completamento delle opere, è previsto il monitoraggio del sistema di protezione e
dell’evoluzione morfologica costiera (la spiaggia emersa e quella sommersa) nel
tratto tra Cala d’Orri e La Maddalena Spiaggia. E’«Un’opera su cui l’amministrazione
comunale puntava da anni e che finalmente ha trovato il pieno appoggio della giunta
regionalee», dice l’assessore ai Lavori pubblici, Efisio Demuru.

ANDREA PIRAS L’Unione Sarda 23/01/2009

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