CAPOTERRA: Cabiddu: son salito all’ufficio elettorale da Marco Puddu e ho sorteggiato i due scrutatori, in “quota a me”. La sorte ha baciato due giovani studenti.
Vige la spartizione bipartisan. Ancora una volta dallo loro parte hanno l’ok della legge.
Ogni turno elettorale, ritorna alla ribalta la questione della nomina degli scrutatori.
Da queste parti, nonostante le proteste dei cittadini che lamentano di vedere nei seggi i soliti che per lo più è come se avessero scritto nel petto lo sponsor che ce li l’ha messi.
Anche per le elezioni europee, la commissione elettorale nominerà gli scrutatori dei seggi. Quattro o cinque per ogni Consigliere comunale. Una sorta di persone di fiducia.
Naturalmente è la legge che permette questa prassi clientelare è inneggiata e portata come una bandiera. Diventa il paravento per trovare la giustificazione a non voler fare diversamente.
Non è il caso di tirare in ballo la questione morale. In questi casi resta nascosta, magari sarà riesumata quando bisognerà rinfacciare l’avversario.
“Come ogni elezione, in municipio, c’è la processione per chiedere di far parte della stretta cerchia degli scrutatori – denuncia il Consigliere comunale Giuseppe Cabiddu, da sempre nella spina nel fianco della coalizione di Francesco Dessì – da anni chiediamo l’inversione di marcia.
Siamo contrari che ogni Consigliere scelga i suoi quattro scrutatori, anche se la legge lo permette.
Stiamo parlando della questione morale. A più riprese, anche nelle scorse elezioni abbiamo chiesto che gli scrutatori nei seggi elettorali fossero sorteggiati tra i disoccupati”.
Medesima scena era successa ad Assemini, proprio per questo Fortza Paris aveva promosso una raccolta di firme e presentato all’ufficio protocollo del via Monti.
Per la tornata elettorale di febbraio e per le europee, la giunta grillina di Mario Puddu, ha cambiato rotta, dando precedenza agli studenti e ai disoccupati che abbiano un basso reddito Isee.
Da queste parti, nonostante le proteste dei cittadini che lamentano di vedere nei seggi i soliti che per lo più è come se avessero scritto nel petto lo sponsor che ce li ha messi…
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