Tributi: lotta all’evasione con la nuova società di riscossione

Capoterra, la società incasserà i tributi ma non li gestirà.

Dovrà occuparsi anche della lotta all’evasione con una banca dati incrociati che prevede il controllo delle utenze dell’energia elettrica, case e terreni.

Il Consiglio comunale, mercoledì mattina, ha dato l’ok alla nuova agenzia di riscossione, perché l’affidamento, in via provvisoria, al Banco di Sardegna sta per scadere.
Ma si volta pagina.
Infatti, il nuovo servizio sarà una sorta di società esternalizzata perché il Comune non ha personale che possa anche occuparsi di riscuotere i tributi.
Inoltre, dovrà occuparsi anche della lotta all’evasione con una banca dati incrociati che prevede il controllo delle utenze dell’energia elettrica, case, terreni. A tutt’oggi gli uffici di via Cagliari non conoscono i proprietari dei numerosi terreni edificabili.
Molti sono sconosciuti all’ufficio tributi, ma la sacca di evasione da queste parti non è allarmante.
È stato più volte sottolineato durante l’Assemblea dagli esponenti della coalizione di Francesco Dessì.
“La nuova società incasserà i tributi ma non li gestirà – spiega il presidente della commissione Bilancio Giacomo Mallus – si cambia totalmente mai più concessionario ma una società che presterà alcuni servizi. I soldi dei contribuenti arrivano direttamente nelle casse comunali.
In più dovrà occuparsi della lotta all’evasione con degli strumenti moderni come ad esempio una banca dati che faccia i controlli incrociati in una visone globale per individuare che non paga e per quanto”.
Il Consiglio ha dato gli indirizzi politici adesso gli elementi raccolti passano di mano agli uffici che dovranno elaborare il bando di gara che affiderà il servizio di riscossione.
Un dato è certo, tutti vogliono dimenticare il fattaccio Gema, l’ex agenzia di riscossione, i due milioni e 168 mila euro del mancato versamento nelle casse comunali e il fallimento della secolare società.
L’amministrazione Dessì, lo scorso anno aveva dato incarico agli avvocati per recuperare il mal tolto pignorando i beni immobili della società e qualcosa dai conti correnti bancari.
Probabilmente 200 mila euro potranno essere recuperati dalla vendita dell’edificio dell’ex agenzia in via XXV Luglio, ma il grosso dovrebbe arrivare dalla sede di Foggia. Un immenso edificio che vale alcuni milioni di euro.
Si vedrà come andranno a finire i recuperi e l’iter legale dell’intricata vicenda.

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