Centrale a biomassa: salta il consiglio comunale, mancano i documenti

Capoterra, Sindaco Dessì e l’assessore all’Ambiente Farigu: non facciamo parte della conferenza dei servizi e non abbiamo potuto dire il nostro parere. I cittadini hanno raccolto 350 firme perché si parlasse della centrale. Il Consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere della centrale a biomassa di Macchiareddu è stato rinviato a venerdì 8 novembre alle 19.
Vorrebbe vederci chiaro sul parere tecnico e sulla regolarità della convocazione della conferenza dei servizi. A quanto pare mancherebbe la relazione tecnica sul rispetto delle norme e sulla valutazione di impatto ambientale da parte di organi diversi dalla società che sta realizzando l’opera.
Non resta che sentire la Provincia come si è espressa.
Insomma, il sindaco Francesco Dessì, vuol prendere in mano la situazione e scoprire per quale motivo Capoterra non sia stata inserita nelle varie conferenze.
Eppure, il centro abitato è appena a 5 chilometri dall’impianto.
In qualunque modo stiano i fatti, a tutt’oggi non sono arrivati i documenti richiesti dagli uffici comunali e dall’assessore all’Ambiente Armando Farigu.
Il presidente dell’Assemblea, Giorgio Marongiu, ha sperato che nei giorni scorsi arrivassero gli incartamenti chiesti al Comune di Assemini, alla Provincia e alla Regione.
Invece, l’unico fascicolo che hanno potuto visionare i Consiglieri è stata la relazione di 12 pagine dello studio di impatto ambientale cioè la sintesi non tecnica della Powercrop srl con sede in via Alberto Falck a Sesto San Giovanni in provincia di Milano.
Tutti d’accordo quindi. Non si può parlare dell’impianto se prima non si può dare un occhiata all’iter procedurale che ha portato gli amministratori di via Monti ad Assemini nell’assemblea del 13 marzo 2009 a non batter ciglio sulla questione e quindi a dare il suo beneplacito. Liscio come l’olio.
Le uniche osservazioni che hanno evidenziato la non sostenibilità dell’intervento erano state presentate dall’ingegner Mauro Corona e Nicola Toro.
Il 20 marzo nell’Assessorato regionale della difesa all’Ambiente c’è stata l’affollata conferenza istruttoria. Il 28 gennaio di tre anni fa, il comune di Assemini esprime parere favorevole e subito dopo arriva l’ok anche dal Savi. Lunga cronistoria, riassunta stamattina in aula dall’assessore Farigu: “Ancora una volta dobbiamo subire interventi, anche se in altro Comune, ma confinanti al nostro territorio.
Questo porterà a conseguenze negative. Da solo non posso decidere quali interventi concreti possiamo portare avanti. Lo decideremo assieme. Noi non facciamo parte della conferenza dei servizi e non abbiamo potuto dire la nostra. Molto avrebbe potuto fare Assemini, quando il 13 marzo di 4 anni fa la centrale è stata presentata in una pubblica assemblea. Ora non ci resta che fare opposizione nelle varie istituzioni perché la qualità della vita sia salvaguardata”.
Più cauto Giacomo Mallus del Pd: “La questione va affrontata senza nessun preconcetto. La centrale dovrebbe sfruttare combustibile biologico e quindi gode degli incentivi previsti per le energie alternative. Certo resta il bel punto di domanda del perché non abbiamo fatto parte della conferenza dei servizi e quindi non abbiamo potuto seguire l’iter e dire a suo tempo la nostra opinione”.
Il capogruppo dei Socialisti, Christian Ruiu punto l’indice: “Sulla fuliggine nera derivata dalla combustione della sostanza organica, come sottoprodotto della centrale, che potrebbe essere cancerogena in certi stati. Inoltre va monitorato il consumo del territorio per coltivazioni da biocombustibile, sottraendo terreni alle colture alimentari”.
Intanto, l’assemblea era stata richiesta da un gruppo di cittadini che aveva presentato agli uffici del palazzo municipale una raccolta di 350 firme perché la questione fosse affrontata.
Stamattina c’è stato il primo tentativo.
Venerdì 8 alle 19 si ritorno in aula.

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