Consiglio comunale: i soldi per la messa in sicurezza del rio San Gerolamo non si toccano

Capoterra, stasera l’Assemblea civica ha approvato un duro documento perché Parlamento e Governo trovino fondi aggiuntivi togliendoli da altri capitoli di Bilancio.

Il Sindaco: andremo a Roma per far sentire la nostra protesta.

Rabbia, protesta, mobilitazione. I cittadini, il movimento “22 Ottobre”, il Consigliere regionale del Pd Marco Espa e l’assessore dei lavori Pubblici Angela Nonnis hanno fatto sentire la loro voce.
Hanno urlato con forza il no al governo Letta che intende spostare i fondi già stanziati per le zone colpite dall’alluvione nel 2008 per destinarli ai paesi colpiti da Cleopatra.
Dirotta da una parte all’altra finanziamenti già stanziati per i territori colpiti cinque anni fa.
Così, i milioni per la messa in sicurezza dei fiumi Masoni S’ollastu e Rio San Gerolamo rischiano, grosso. I soldi vanno altrove.
Stasera, il Consiglio comunale, ha approvato all’unanimità un duro documento.
L’Assemblea ha espresso Il disappunto e chiede al Parlamento e all’Esecutivo Letta di ripristinare i finanziamenti destinati e inspiegabilmente sottratti.
Il sindaco, Francesco Dessì, con una delegazione intende andare per protesta a Roma.
Altri rappresentanti dell’assemblea propongono azioni di protesta tangibili e trasmettano un segnale: i soldi per la messa in sicurezza del territorio colpita da due alluvioni, non si toccano. “Siamo preoccupati – dice Giacomo Mallus, anche la sua abitazione colpita dal nubifragio nel 2008 – non possiamo restare zitti difronte ad un fatto così grave che i finanziamenti per la nostra zona sia spostata altrove. Meno che meno, ora che i lavori per la messa in sicurezza dei fiumi stanno per partire”.
Stasera, il Consiglio ha approvato un severo documento e i movimenti di protesta, già da qualche giorno si organizzano con azioni clamorose.
Nessuno ci sta.
“Le risorse destinate a Capoterra e a tante altre aree della Sardegna colpite da alluvioni negli anni passati, non si toccano. Per la messa in sicurezza delle zone dell’Isola flagellate dall’ultimo disastro il Governo e il Parlamento trovino fondi aggiuntivi, li tolgano da altri capitoli di Bilancio, ma non si pensi di trasferire stanziamenti già destinati ad altre emergenze. Questa è una guerra tra poveri che i sardi non possono accettare”, l’ira dell’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, nell’apprendere che durante l’approvazione della Legge di stabilità 2014.
Le risorse che in base alla legge di stabilità dovrebbero essere dirottate sono già programmate per interventi in parte già appaltati, come per esempio il primo lotto della messa in sicurezza del rio San Gerolamo che si trova in fase di progettazione avanzata e riguardano nel complesso opere nei territori di Capoterra, Villagrande Strisaili, Orosei, Padru, Muros, Bosa, Posada, Torpè, Gairo, Chiaramonti, Sorso Tiana, Illorai e Cagliari.

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