Il rugby di Ramiro Cassina

Ramiro Cassina nasce a La Plata, Buenos Aires, figlio di immigrati arrivati in Argentina dopo la guerra. Inizia a giocare a rugby alla tenera età di 6 anni nel Plata Rugby
Club, società famosa per i nuovi talenti. Dall’ 84 all’89 vive e gioca in Italia a Treviso. All’età di 21 anni viene convocato per 5 anni nella nazionale italiana. Nel ‘95 gioca a
Piacenza per 4 anni. La carriera di allenatore inizia con l’Alghero Rugby fino al 2005 quando il Capoterra lo chiama e lui prontamente risponde facendo sponda da Alghero e
Capoterra. Il 2006 è l’anno definitivo per il passaggio alla società dell’Amatori Rugby Capoterra.
Il suo lavoro l’ha portata spesso in giro per il mondo, come si trova a Capoterra?
Capoterra è un piccolo paese in confronto a quelli in cui sono stato, ma la sua accoglienza, la sua simpatia lo rendono senza dubbio il più grande. Qui sto vivendo una bellissima
esperienza grazie anche all’affetto e alla gentilezza dei nostri tifosi che mi fanno sentire ancora più coinvolto in questa avventura.
In questo ultimo anno abbiamo seguito con grande ammirazione il suo lavoro e la squadra: giocatori promettenti.
Il Capoterra ha un bel gruppo di giocatori con un grande futuro nella carriera rugbistica. L’unico neo potrebbe essere di carattere fisiologico, perché il rugby è uno sport dove alcune caratteristiche fisiche sono fondamentali
in certi ruoli, come in primis l’altezza.
Una squadra forte, preparata, che ha dimostrato in più occasioni di essere vincente al di là dei risultati, pur sempre ottimi. Possiamo dire che ora manca solo la promozione?
L’obbiettivo principale che l’Amatori rugby si era preposto all’inizio del campionato, la salvezza, è stato raggiunto; possiamo dire che la promozione è vicina e se arriverà vorrà dire che il gruppo e la società è cresciuta e pronta ad affrontare questo cambiamento. Ad ogni modo sono estremamente contento del gruppo di ragazzi. Devono essere fieri e orgogliosi del lavoro svolto, fatto di sudore e sacrificio. In fondo il rugby è uno sport affascinante anche per questo: ti permette di condividere sofferenze e gioie, vittorie e delusioni, che solo una grande forza e amicizia possono sostenere.

Bettina Camedda

La voce dei Comuni

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