Quattro zampe da amare, concluso il corso organizzato nelle scuole cittadine dalla veterinaria Rita Mocci

«Non semplici peluche ma cani veri da rispettare incondizionatamente». In aula, sul maxischermo, l’immagine di due cani. Uno di peluche, finto. L’altro in carne e ossa, molto anziano. Il primo «Potete chiederlo come regalo per Natale e lasciarlo su uno scaffale quando vi stufate di giocare con lui. Il secondo, quello vero, diventerà vecchio e avrà bisogno delle vostre attenzioni. Sempre». Con parole il medico veterinario Rita Mocci spiega ai bambini di terza elementare il rispetto necessario «in un rapporto di amore incondizionato», quello tra l’uomo e gli animali. Si è concluso con la lezione di ieri mattina il progetto “Qua le zampe” che ha coinvolto 110 bambini delle classi terze del circolo scolastico che fa capo alla Scuola primaria di via La Marmora. Gli alunni delle scuole di Corte Piscedda, Poggio dei Pini e via La Marmora hanno partecipato attivamente e con entusiasmo all’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) e la Panini, che ha distribuito loro gli album di figurine dedicate agli animali. “Sicuramente in un paese come il nostro dove il randagismo è un fenomeno abbastanza diffuso la sensibilizzazione è molto importante, sottolinea il veterinario di Capoterra, vicepresidente dell’ordine della Provincia di Cagliari – Spero che questi bambini nel tragitto da scuola a casa possano accorgersi di un cane randagio che prima non avrebbero notato. E magari chiedersi cosa mangerà e chi si prenderà cura di lui». Una volta a settimana, per un mese, i bambini hanno studiato la differenza tra animali vertebrati e invertebrati, selvatici e domestici, dove vivono, cosa mangiano (e cosa non dovrebbero mangiare) e come si riproducono. Rita Mocci è soddisfatta del lavoro svolto da questi bambini che diventeranno nuovi” adulti. E qualcuno ha anche vinto la paura: davanti a Viola, un setter gordon di un anno, impossibile non cedere a una carezza.

Veronica Nedrini – da L’Unione Sarda 08/05/2013

Immagini collegate: