“Area vasta del sud ovest”. In questa sigla sono raggruppati i comuni di Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro, Pula, Domus de Maria e il Consorzio 21 che insieme hanno aderito ai progetti integrati territoriali (Pit) finanziati dall’Unione europea. L’accordo di programma è stato siglato giovedì mattina nel comune di Sarroch dai sindaci dei cinque paesi. E le azioni per uno sviluppo e la valorizzazione del territorio così da creare sbocchi occupazionali è stato sottolineato, ieri mattina a Capoterra in un incontro dibattito, organizzato dal gruppo dei Democratici di sinistra a cui hanno partecipato esponenti regionali , gli amministratori dei comuni interessati, le organizzazioni sindacali di categoria e gli imprenditori. Ogni comune ha definito le azioni e gli obiettivi che intende raggiungere attraverso i Pit. “Il nostro obiettivo è quello di creare un’ oasi ambientale di sviluppo turistico– ha illustrato Massimiliano Cabras assessore alla Programmazione del comune di Capoterra – inoltre puntare sulle risorse mare-montagne che va da Capoterra a Domus de Maria per creare sbocchi occupazionale per i residenti”. Sulla stessa linea si muove anche il sindaco di Sarroch, Tore Mattana: “Per noi occorrerà integrare i Piani integrati d’area, quindi la valorizzazione del porticciolo di Perd ‘e Sali e il recupero del centro ippico. Inoltre gli imprenditori avranno ampio spazio come ad esempio la realizzazione del drive-in che sorgerà sulla nuova Sulcitana, campi da golf ,- continua Mattana – e il parco natura e avventura”. Per il sindaco di Villa San Pietro, Claudio Uccheddu, è quanto mai urgente il miglioramento delle attività agricole e la valorizzazione della montagna come bene da tutelare e da valorizzare per lo sviluppo e l’incremento dell’occupazione: “Turismo montano con la realizzazione di numerosi servizi ricettivi – spiega Claudio Uccheddu – perché migliorare la qualità della vita, significa soprattutto migliorare l’ambiente”. Quindi, l’amministrazione comunale di Pula, guidata da Mario De Donato continuerà a potenziare e sviluppare il proprio territorio a forte vocazione turistica dando anche ampio spazio agli investimenti dei privati. E Gigi Cabras, primo cittadino di Domus de Maria punterà principalmente sul turismo marino con la valorizzazione della laguna di Chia e la tutela delle dune e attiverà i presupposti perché il territorio montano possa diventare occasione di turismo non solo stagionale ma per tutto l’anno così da creare uno sviluppo occupazionale stabile.Ora le proposte dei comuni passano nelle mani della Provincia che entro il 6 luglio dovrà esprimersi e successivamente passare i progetti alla Regione. Intanto, entro ottobre l’iter procedurale sarà concluso e allora dei quattro mila miliardi concessi dall’Unione europea alla provincia di Cagliari, si saprà quanto andrà all’obiettivo uno dell’area vasta del sud ovest.
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Un benvenuto ai bambini di Chernobyl
Festa, ieri mattina a Capoterra per l’arrivo di trenta bambini provenienti dalla Bielorussia e reduci dal disastro nucleare di Chernobyl. L’iniziativa è promossa dalla Fraternità della Misericordia, dal gruppo Fratres e dall’associazione “Amici senza frontiere”. All’aeroporto di Elmas, i graditi ospiti hanno trovato ad attenderli, oltre alle famiglie che li ospiteranno per due mesi, Giorgio Ambus, presidente della Fraternità, l’assessore ai servizi sociali Franco Melis e il parroco padre Luigi Contu. Incontro atteso e preparato da tempo dalla Fraternità della Misericordia che per tutto l’inverno ha promosso varie manifestazioni per raccogliere fondi e pagare così il viaggio ai bambini della Bielorussia, ospitarli per due mesi, farli vivere a contatto dell’ambiente marino e aiutarli così a liberarsi dagli effetti delle radiazioni nucleari.
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Centro storico, demolita una casa centenaria
Un mozzicone di sigaretta spento male e buttato poco distante dai materassi, sarebbe la causa del vastissimo incendio che ieri mattina poco dopo le nove è divampato in una palazzina ultra centenaria abbandonata, frequentata dal alcuni sbandati, situata nella centralissima via Roma, proprio a fianco alla chiesa parrocchiale di sant’Efisio. In pochi istanti le fiamme hanno raggiunto il piano superiore dell’abitazione, costruito in travi di legno e canne che si sono trasformate in veri e propri combustibili. Gli abitanti di via Roma e corso Gramsci hanno vissuto momenti da incubo e in preda al panico si sono riversati nella piazza della chiesa perché le fiamme tentavano di spingersi alle abitazioni vicine. Si sono vissuti momenti drammatici per salvaguardare l’incolumità delle anziane sorelle Piano che vivono proprio a fianco della palazzina andata a fuoco. La signora più anziana, quella cioè di 86 anni, è stata tratta in salvo dal nipote Delio. Per più di un’ora gli abitanti di via Roma e numerosi passanti hanno vissuto momenti apocalittici e per tutta la zona non si vedevano altro che immense nubi nere a tal punto da trasformare il centralissimo incrocio di via Roma e il Corso in un paesaggio lunare. L’immediato intervento dei vigili del fuoco, accorsi sul posto ha evitato che la drammatica situazione si trasformasse in tragedia. Il 115 ha lavorato fino a tarda mattinata per spegnere le fiamme e bonificare l’abitazione. Prima l’ufficio dei servizi tecnologici e poi il sindaco, Giorgio Marongiu hanno emesso l’ordinanza di demolizione resa esecutiva nella tarda mattinata di ieri. Riportando così la tranquillità e la sicurezza nel centro storico. La palazzina di proprietà del signor Tommaso Zanda, ora rimasta agli eredi, era stata costruita più di cento anni fa con i mattoni in “ladiri” cioè in mattoni d’argilla, travi in legno e canne, rimaneva in piedi quasi per miracolo a testimoniare con insistenza, un centro storico ormai scomparso per far posto alla speculazione edilizia. Se ne va così, per i contenziosi tra gli eredi e l’incuria delle istituzioni uno degli ultimi palazzi centenari testimone dell’antica architettura campidanese. Ora non resta che un cumulo di macerie. Intanto i vigili del fuoco hanno inviato un dossier alla Procura della repubblica per far piena luce sull’accaduto.
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Wind Beach, stagione balneare a rischio
“Siamo a fine giugno e non abbiamo ancora iniziato la stagione”. È il grido d’allarme lanciato dai giovani che gestiscono la struttura balneare “Wind Beach” della Maddalena spiaggia. “L’anno scorso abbiamo pagato tutte le concessioni ma non abbiamo lavorato – lamenta Stefano Capriotti responsabile della struttura balneare – e anche quest’anno non pare che le cose siano migliorate. Per iniziare a lavorare, ci manca solo il piano di fattibilità, che deve rilasciare l’ufficio tecnico del comune, ma a tutt’oggi non è stato rilasciato”. Un’altra mazzata per il Lido di Capoterra che per un motivo e per l’altro, da parecchie stagioni non riesce a decollare. Eppure i servizi offerti in spiaggia sono all’insegna della novità e del divertimento. Se la struttura riuscisse ad aprire i battenti potrebbe offrire scuola di windsurf, beach volley, ginnastica in acqua, baby parking con assistente e così far godere momenti di relax e di divertimento a chi non vuol rinunciare alla tintarella e al divertimento in spiaggia. “Il nostro obiettivo è dare servizi a tutti i bagnanti – continua Stefano Capriotti – ma ci viene impedito dalle continue richieste di permessi e autorizzazione che gli uffici comunali richiedono e che tardano a rilasciare. Per comprare la struttura e le concessioni ci siamo indebitati e l’anno scorso non ci hanno fatto lavorare”. La stagione balneare non decolla nel Lido della Maddalena, nonostante i numerosi vacanzieri dell’hinterland che quotidianamente si riversano in spiaggia. Intanto non cessano anche le proteste dei bagnanti per lo stato di totale abbandono in cui riversa l’arenile del litorale e per la mancanza dei servizi ancora da attivare.
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Annullata la delibera, la strada 91 resta provinciale
Secondo consiglio comunale all’insegna dello scontro politico senza esclusioni di colpi tra maggioranza e opposizione. A far surriscaldare gli animi della minoranza, al punto di abbandonare l’aula, l’annullamento della delibera consiliare dello scorso anno in cui l’allora maggioranza di centrodestra guidata da Efisio Baire con la quale il Comune acquisiva la strada provinciale 91 che collega il centro abitato alla Maddalena spiaggia. “Questo non è un consiglio comunale –dichiara Pino Baire capogruppo di An – ma un blitz a colpi di maggioranza. È inammissibile che un esecutivo appena insediato inizi il mandato annullando il lavoro avviato dall’amministrazione di centrodestra”. Eppure il Polo era riuscito ad avvivare l’iter procedurale per l’acquisizione della strada provinciale in extremis con solo 11 voti favorevoli su 21. “Intanto, noi non stiamo annullando nulla – spiega in aula il sindaco dell’Ulivo Giorgio Marongiu – perché la delibera non era neppure arrivata alla regione. Inoltre, non possiamo caricare, ulteriormente, i contribuenti di altre tasse. Perché per la manutenzione di una strada provinciale occorrono, oltre sette miliardi. I soldi comunali, saranno utilizzati per il miglioramento della viabilità del centro abitato e per le strade campestri”. La discussione in aula ha portato alla ribalta anche il rischio di isolamento viario a cui va incontro il territorio capoterrese. Per questo diventa quanto mai urgente che l’esecutivo intervenga efficacemente sui possibili vantaggi che la futura circonvallazione delle strade che conducono a Gutturu Mannu e quindi al futuro Parco del Sulcis. “Rivediamo la situazione della strada provinciale – dichiara Massimiliano Cabras, assessore al bilancio e alla programmazione – perché questa delibera non ha uno studio dell’intera viabilità comunale anche in prospettiva del futuro piano urbanistico. Inoltre la strada richiede manutenzione ordinaria e straordinaria che le casse comunali non possono affrontare”. Intanto, la maggioranza di centrosinistra guidata da Giorgio Marongiu ha rispedito alle casse provinciali l’onere per la manutenzione dei cinque chilometri di strada che collegano Capoterra alla195. Il prossimo consiglio è convocato per mercoledì prossimo alle 18.