Informazio​ni importanti sulla applicazio​ne della IMU (Imposta Municipale Unica) a Capoterra

Pensando di fare cosa gradita vi comunico le ultime novità sulla IMU a Capoterra:

– La scadenza dell’acconto (pari al 50 %) resta fissata al 15 Giugno (si parla di un posticipo al 18 in quanto il 15 Giugno è Sabato .. ma eviterei di fare tutto all’ultimo momento).
– Non saranno recapitati Bollettini di Conto Corrente Postale intestati ai proprietari. Si utilizzerà il modello F24 presso la vostra banca o presso le Poste.
– Non sono al momento noti i CODICI TRIBUTO da indicare sul modello F24 per la Abitazione Principale e per altri fabbricati
– Ogni comproprietario dovrà effettuare un versamento distinto (per esempio se la casa è al 50% di proprietà di ciascun coniuge si dovranno effettuare due versamenti).
– Il Comune di Capoterra (come gran parte dei Comuni d’Italia) non ha ancora deciso quale aliquota applicare e pertanto si effettuerà l’acconto utilizzando le aliquote base proposte dal Governo: 4xmille Abitazione Principale e 7,6x mille per altri immobili.

– Il Saldo si effettuerà a Dicembre, a conguaglio, utilizzando la rendita definitiva Deliberata dal Comune entro il 30 Settembre. Se sarà confermata l’aliquota base si pagherò supergiu’ lo stesso importo che si pagava con la vecchia ICI.
– Non si dovrà chiedere nessuna nuova rendita: la rivalutazione della rendita dell’immobile si otterrà moltiplicando la rendita catastale per 1,05 e 1,6. Quindi al momento niente metri quadri e nuove rendite.
– Non è ancora stata approvata la norma che consente di considerare Abitazione Principale la casa ceduta in comodato al figlio o parente primo grado.
– Per coloro che hanno perso la rendita catastale (per esempio i cittadini che hanno perso tutti i documenti durante la alluvione) posso prestare supporto per la ricerca della rendita catastale dell’immobile
– Per il calcolo esistono diversi software in internet (p. es www.dossier.net). I Caf e Patronati dovrebbero calcolare gli importi in occasione della denuncia dei redditi …. se dovesse servire per chiarimenti e altro ….siamo a disposizione.

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Biblioteca Poggio dei Pini: presentazione del libro “Genti Ignote” di Giovanna Dessì

Venerdì 13 aprile, alle 18,30, nei locali della Biblioteca Poggio dei Pini, il prof. Carlo Ricci presenterà il libro “Genti Ignote” di Giovanna Dessì. Sarà presente l’autrice. “Per tre anni ho vissuto nella città di La Paz, dedicandomi all’insegnamento della lingua e della cultura italiana. Affascinata e messa alla prova dall’esperienza Boliviana, ho dato vita ad un romanzo in cui un’approfondita descrizione di quel paese viene bilanciata e resa meno mordace da una vicenda che si svolge in Sardegna, in un luogo immaginario ma non per questo meno verosimile.”

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ASD AMATORI RUGBY CAPOTERRA SERIE A: RUBANO VS CAPOTERRA 25-23

L’ASD Amatori Rugby Capoterra esce sconfitto per 25 a 23 dalla trasferta in terra veneta e torna a casa con un solo punto.
Potevano essere altri 4 punti da aggiungere alla classifica ma il Capoterra di Queirolo, primo tempo chiuso in vantaggio per 18 a 12, nella seconda frazione di gara si lascia raggiungere e superare dai padroni di casa del Rubano. Il XV capoterrese torna in Sardegna con un solo punto scendendo al 4° posto, una posizione in meno rispetto alla settimana scorsa. La prossima domenica il campionato osserverà un turno di risposo per le festività Pasquali e riprenderà il 22 Aprile con Capoterra vs Gladiatori Sanniti.

RUBANO: Borsetto; Gaffo, Dal Corso, Ercolino, Belluco; Menniti-Ippolito, Prati; Rocchio, Palandrani (35’ s.t. Baraldo), Sabbion (17’ s.t. Negriolli); Luchetti, Mainardi; Matteralia (24’ s.t. Zanotto), Gazzola (24’ s.t. Zampiron), Golovatenco (5’ s.t. Bortoletti). (Non entrati: Ricardi, Ragazzi, Azzalin). All. Giuseppe Artuso/Hector De Marco.

CAPOTERRA: Marcello Garau; Baire, Koko, Padricelli Gutierrez (23’ s.t. Cappai), Bousmina; Arbizu, Queirolo (30’ s.t. Ambus); Ferrentino, Angelo Pinna (3’ s.t. Sainas), Claudio Pinna; Coetzee, Fratalocchi; Ciprietti, Masetti, Geraci (34’ s.t. Busser). (Non entrati: Di Pietro, Nicolò Marco Garau, Kahn, Aru). All. Alfredo Kahn.

MARCATORI: p.t. 6’ c.p. Arbizu, 7’ c.p. Menniti-Ippolito, 14’ c.p. Menniti-Ippolito, 15’ m. M. Garau tr. Arbizu, 21’ m. Padricelli Gutierrez, 25’ c.p. Menniti-Ippolito, 35′ c.p. Menniti-Ippolito, 40’ c.p. Arbizu; s.t. 8’ m. Gaffo, 13’ m. Borsetto, 22’ c.p. Borsetto, 38’ m. Masetti.

ARBITRO: Roscini di Milano

Gladiatori Sanniti v Amatori Catania 11 – 18 (1-4)
Novaco Alghero v Romagna RFC 26 – 17 (4-0)
Santa Margherita Valpolicella v Autosonia Avezzano 26 – 25 (4-1)
ASR Milano v Zhermack Badia 24 – 25 (1-5)
Rubano Rugby v Amatori Capoterra 25 – 23 (4-1)
UR Capitolina v Gruppo Padana Paese 38 – 17 (5-0)

Classifica:
Romagna e Rubano punti 57; Capitolina punti 53; Amatori Capoterra punti 51; Badia punti 50; Amatori Alghero punti 48; Catania e Valpolicella punti 42; Avezzano punti 41; Paese punti 38; Asr Milano punti 15; Gladiatori Sanniti punti 13.

^ Gladiatori Sanniti e Amatori Rugby Alghero 4 (quattro) punti di penalizzazione.

Prossimo turno domenica 22 aprile 2012:
Amatori Catania – Rubano; Badia – Alghero; Valpolicella – Milano; Avezzano – Paese; Romagna – Capitolina; Capoterra – Gladiatori Sanniti.

Fabio Farigu

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ASD AMATORI RUGBY CAPOTERRA SERIE A 18 GIORNATA: RUBANO VS CAPOTERRA

Messa in archivio la vittoria contro l’Alghero il Capoterra si prepara ad affrontare il Roccia Rubano nella gara della 18^ giornata del campionato nazionale di serie A girone 2.
Una trasferta difficile per il XV giallorosso che dovrà affrontare la squadra veneta con la giusta concentrazione e la grinta dimostrata nei secondi quaranta minuti contro l’Alghero se vorrà portare a casa un risultato positivo. Nel match di andata i veneti si imposero sui capoterresi per 16 a 15. In forse la presenza del trequarti centro Maxi Kahn, tenuto a risposo domenica scorsa, per il resto della squadra l’allenatore Juan Manuel Queirolo dovrebbe confermare la stessa formazione scesa in campo nell’ultima partita.

Le altre gare della 18^ giornata:
Gladiatori Sanniti v Amatori Catania arb. Bonacci (Roma)
Novaco Alghero v Romagna RFC arb. Bono (Brescia) – ore 15.00
Santa Margherita Valpolicella v Autosonia Avezzano arb. Spadoni (Padova)
ASR Milano v Zhermack Badia arb. Colantonio (L’Aquila)
Rubano Rugby v Amatori Capoterra arb. Roscini (Milano)
UR Capitolina v Gruppo Padana Paese arb. Passacantando (L’Aquila)

Fabio Farigu

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Maratona di Barcellona 2012

Prima di partire per questa gara ho pensato bene di cercare un po’ di immagini da utilizzare per un eventuale resoconto. Quindi sono entrato in Immagini Google e ho scritto Maratona di Barcellona. La prima foto presentata dal sistema è stata quella di 4 uomini corpulenti e nudi su una spiaggia, in piedi l’uno a fianco all’altro, con lo sguardo rivolto verso la curva dell’orizzonte marino e ciascuno con la mano destra appoggiata “distrattamente” sulla natica dell’amico: “cominciamo bene!” è stato il mio primo pensiero. Si aggiunga che era programmato di dormire per due notti con due omaccioni, mio fratello Mario e Gavino, antico e peloso amico di Capoterra e si può capire che un certo turbamento cominciava a farsi largo nel mio animo. Nella capitale della Catalogna ho subito guardato con sospetto tutti i ragazzi o uomini che si azzardavano a essere gentili con me. Il culmine si è verificato al trentesimo km della maratona quando in un tratto tranquillo del percorso, mentre a testa bassa tentavo di recuperare terreno su quel disgraziato di Gavino, sento una voce che mi chiama con insistenza:”Benedetto!”, sollevo il capo e vedo un uomo barbuto che con un grande sorriso continua: “Ciao Benedetto!”, rileggendo il nome nel mio pettorale di gara; beh non ce l’ho fatta e l’ho mandato a quel paese con un semplice movimento dell’avambraccio. Insomma qualcosa non mi convinceva, non era certo una maratona per soli uomini e non mi sono ritrovato la sera a ballare El Bimbo con uno sconosciuto o a snaticare al ritmo di YMCA dei Village People…però qualcosa non tornava… Barcellona non era propriamente una mia fortissima ispirazione, avevo già visto la città qualche anno prima e del resto da qualche tempo sto sbirciando e scegliendo gare in ambienti naturali. Ma i miei amigos di Capoterra volevano correre nella città di Lionel Messi e allora li ho accompagnati con piacere, il gruppo è sempre importante. Una organizzazione velocissima ed essenziale: aereo alle 14 di sabato, subito a ritirare il pettorale alle 18.30 in Piazza Catalogna, una cena adeguata in un self service alla Sagrada Familia, una notte di sonno non molto pesante e via alle 6 verso la grande piazza, con la fregatura dell’ora legale e un’ora di riposo in meno. Sensazioni brutte le mie a causa di una influenza distruttiva che mi ha costretto alla quasi assoluta inattività nelle ultime due settimane prima della gara. Un peccato perché grazie a una tabella di allenamento leggera e ai consigli del grande coach Michele Licheri, stavo riuscendo ad acquistare un pochino di velocità, dopo anni di corsa alla chissenefrega. Martedì ripetute sempre diverse, giovedì un bel medio e infine la domenica il lungo. Naturalmente a queste tre esercitazioni di corsa dovevo necessariamente abbinare almeno due lezioni di nuoto e un po’ di bici. Mi sentivo bene e se non fosse stato per l’influenza avrei potuto fare un pochino meglio. E avrei forse potuto agguantare il terribile Gavino, l’amico di antica data con cui ho siglato un patto di assoluta belligeranza, sicuro di potergli rifilare almeno mezzo metro di distacco. Le cose sono iniziate benino perché alle 6 del mattino riuscivo ad espletare regolarmente le formalità intestinali. Poco prima della partenza quel bast…di Gavino si inventa di dover utilizzare urgentemente uno dei wc chimici presenti sulla grande Plaza….lo accompagno ma la fila è grande e mancano solo 5 minuti allo start….stavo per lasciarlo solo vicino al cesso e non sarebbe stata una brutta idea. Alla fine riesce a fare quello che deve fare e assieme a mio fratello riusciamo in extremis a superare i controlli e ad incanalarci in modo disonesto nella gabbia delle tre ore J, lontani anni luce dalla marea di tapascioni bloccati dal servizio d’ordine. Davanti a noi non più di duemila persone, dietro almeno 18000 e tutti sicuramente amici dei Village People. Anche per questo alla partenza siamo scattati in avanti con una corsa laterale…spalle alle transenne….bisognava stare accorti. I primi 15 km molto duri, superati da migliaia di persone….con un mal di pancia via via sempre più forte tanto che al km 15 mi sono dovuto fermare presso un wc chimico e fare una fila di circa 6 minuti prima di poterlo utilizzare. Non potete immaginare lo spettacolo di quel wc chimico…se Anton Gaudi fosse stato ancora in vita e lo avesse visto….avrebbe avuto l’ispirazione per erigere una monumentale Cagada Familia. Ma siccome non sono Gaudi, purtroppo, non ho saputo ispirarmi e me ne sono andato dal quel cesso immondo lasciando l’eredità a una deliziosa biondina nordeuropea che, ignara, aveva sospirato nel vedermi sbucare da quel benedetto, immondo, wc chimico. Non mi soffermerò sulle solite osservazioni del maratoneta, perché Barcellona è bella a prescindere e la gente di Spagna è caliente e ama fare il tifo, ma sono state eccezionali le bande dei tamburi, quelle organizzazioni di giovani con percussioni violente e ritmate che trasmettevano un ritmo bellissimo. Stavo dicendo che dopo la Cagada Familia ho cominciato piano piano a riprendermi e inaspettatamente proprio dal ventottesimo km ho iniziato a recuperare posizioni. MI sentivo di nuovo bene come nei lunghi fatti prima dell’influenza; inoltre il pensiero di riprendere quel Gavino amico mi cominciava a stuzzicare. Addirittura ogni tanto sollevavo lo sguardo per vedere se era davanti a me, questa speranza mi sosteneva ma era uno stimolo fine a se stesso perché quel grandissimo scassamento di cabasisi era ormai troppo lontano. Alla fine sono arrivato in 4.29 e senza la sosta alla Cagada Familia avrei fatto 4.25, senza l’influenza avrei fatto 4.20, se non avessi mangiato tonnellate di pasta nei mesi precedenti avrei fatto 4.15, se non avessi letto il libro di Luigi Mundula avrei fatto 4.10, se non fossi pigro come sono avrei fatto 4.00, se avessi scelto come genitori Emil Zatopek e Paula Radcliffe avrei fatto 2.02….anche se lo stile di corsa sarebbe stato piuttosto singolare. Il mio serio giudizio sulla gara: impegnativa ma non tantissimo, qualche salitina è compensata da discese lunghe, Roma è molto più dura; la sede stradale sempre molto ampia, nessun problema sulle traiettorie e ottimi i rifornimenti, c’era anche la frutta secca e la vasellina con il dispenser (evidentemente sono abituati….). E’ proprio una maratona dentro la città, come Roma e Firenze. Nel mio gruppo tutti vincitori, qualcuno ha fatto 3.35 e qualcuno un eroico 4.45 nonostante lombosciatalgia e caviglie distrutte dal calcetto (mio fratello Mario). Capoterra in evidenza con Marco Marongiu, prima maratona e tempo da favola, di poco superiore alle 3 ore e 30, fortissimo, un vero atleta; maiuscola prestazione di Fabio Marongiu, anche lui alla prima maratona e appena sopra le 4 ore, ancora non riesco a capire quale sia il limite di questo amante della corsa libera. Menzione d’onore per Giampaolo Mocci, classe 1943, arrivato con un tempo leggermente sopra le 4 ore e 30 dopo una gara dura ma mai abbastanza per un vecchio giovanotto che in pochi riusciremo ad eguagliare. Giampaolo ha la classe degli sportivi di una volta e la voglia di divertirsi che manca a molti ragazzi: un vero esempio. Marco, Fabio, Giampaolo, Gavino e Mario sono stati i compagni di molti allenamenti domenicali in montagna, sulle salite di Gutturu Mannu; la pioggia e la neve ci hanno spesso accompagnato ma alla fine ne è valsa la pena. Prima maratona vinta anche da Giancarlo, compagno di squadra del Guilcer, che ha preso le misure a questa gara e che la prossima volta, sono sicuro, piegherà completamente al suo volere. Già, il nostro volere….la maratona se ne infischia di quello che ci piacerebbe fare. Anche se mi diverto a cazzeggiare con le parole devo ammettere di aver sofferto moltissimo e mi sembra che ogni volta la sensazione di sofferenza sia maggiore. Forse è come il parto, soffri ma nel contempo produci quelle endorfine che “coprono” quella sensazione di disperata sofferenza che ti porta vicinissimo alla resa. Beh..non so come sia il parto….quello che mi preoccupa è l’accoppiamento.

Benedetto Deriu

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