La coalizione Dessì conferma l’Irpef: arriva il no di Baire, Dessì e Cabiddu

Capoterra, la Commissione bilancio: per abbassare i tributi è urgente dare la caccia agli evasori e tagliare il costo dell’appalto rifiuti senza rinunciare alla qualità.

Pino Baire: arriva Tares, il saldo Imu per gli artigiani, per non parlare dei ruoli idrici del 2012 che ci daranno il colpo di grazia dopo le feste.

Al via la nuova Agenzia di riscossione: farà i conti ma non gestirà i soldi.

Strategia per dimenticare il caso Gema

L’addizionale Irperf, la tassa sottratta dalla busta paga, resta invariata.
Neppure un centesimo in più rispetto allo scorso anno.
È stato approvato dalla coalizione di Francesco Dessì nel Consiglio comunale di venerdì scorso, contrari Pino Baire, Gigi Frau e Giuseppe Cabiddu.
“Abbiamo confermato le aliquote dello scorso anno – chiarisce il presidente della commissione Bilancio, Giacomo Mallus – non si può fare altrimenti. Abbiamo dato l’ok, per il prossimo anno ad una nuova società di riscossione. Ma stavolta abbiamo cambiato. Non saranno ripetuti gli errori Gema.
Stavolta i soldi li vedono passare ma non avranno operatività. Insomma dovrà fare i conti ma non li gestirà”.
Dalle dichiarazioni, fatte in aula, durante l’infuocata Assemblea è venuto fuori che per tagliare le spese bisogna fare una vera task force agli evasori, con un ufficio ed equipe che lavori con mezzi e strumenti adeguati e non certo due persone messe a progetto per un breve periodo.
Ripensare, con scelta condivisa da tutto il Consiglio a tagliare l’appalto dei rifiuti, 3 milioni e 300 mila euro sono una montagna di soldi il cui peso schiaccia i cittadini.
Per cui un bel milione va preso dalle attività produttive e il restante dalle abitazioni divise per dimensioni e numero dei componenti familiari.
Una scommessa, più volte annunciata e riproposta più volta. I soldi delle famiglie son finiti, al più presto occorre scovare gli evasori sconosciuti all’Ufficio tributi e tagliare i costi degli appalti, senza rinunciare alla qualità.
Non resta che sperare nel bel gruzzolo scoperto dal capogruppo del Psd’Az, Franco Magi, il così detto: contributo ambientale che il Casicip da dieci anni a questa parte, dovrebbe dare alle Casse comunali, per avere l’inceneritore a due passi dal centro abitato. Se le trattative andranno in porto arriveranno nel palazzo municipale di via Cagliari oltre i 6 milioni di euro. Esclusi gli interessi.
Si vedrà quanto saranno forti i pugni che batterà il sindaco Dessì nelle scrivanie dei piani alti degli uffici dell’area industriale di Macchiareddu.
“Siamo contrari ad un balzello che è l’icona della sperequazione sociale. L’Irperf che colpisce in modo indiscriminato tutti, incidendo sensibilmente sulle categorie più vulnerabili e soprattutto sui lavoratori a reddito fisso. Nel dicembre del 2011, questa Maggioranza, ha aumentato in maniera esponenziale l’addizionale Irperf da 0.5 allo 0.8 punti percentuali – lamenta Pino Baire – abbiamo da allora chiesto più volte che si ritornasse ai minimi previsti per legge, ma non siamo stati ascoltati, neppure in un momento come questo, dove la congiuntura negativa globale imperversa ed aumentano le povertà ed il disagio sociale.
Gli animi della gente sono esasperati. In questi giorni si dovrà fare i conti con la Tares, il saldo Imu per gli artigiani, i commercianti e tutte le categorie produttive, per non parlare dei ruoli idrici del 2012 che ci daranno il colpo di grazia appena dopo le imminenti festività.
Credo non si possa andare avanti con questo lassismo politico è urgente un drastico cambio di rotta”, conclude l’esponente di minoranza.

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Maggioranza ko: nessuna variante alla lottizzazione Poggio dei Pini

Capoterra, il Consiglio comunale non dà l’ok alla variante della Strada 7 e attende il parere di un legale.

Discussione rinviata a mercoledì alle 8.30.

Discussione accesa in Consiglio comunale, venerdì sera, non per la questione Irpef e neppure per abbassare Tares ed Imu come chiedeva Pino Baire, Gigi Frau e Giuseppe Cabiddu.
Nulla di tutto questo.
Il tira e molla è stato tutto dentro la coalizione capeggiata da Francesco Dessì e riguardava la variante alla Strade 7 nella lottizzazione Poggio dei Pini.
Su 25 chilometri di strada, quei dieci metri non sanno da fare.
L’Assemblea è chiamata, visto il pare del dirigente dell’ufficio tecnico Porcedda, a dare l’ok alla variante di lottizzazioni.
Ma a complicare, l’intricata matassa, che va avanti da troppi anni arrivano, è arrivata ai tutti i rappresentanti dell’assemblea le istanze del presidente della Cooperativa Secchi a seguire quella dell’amministratore delegato, Maria Luisa Tassi.
In sostanza, diffidano il Comune nell’accogliere ulteriori proposte di variante.
A questo punto, Franco Magi, capogruppo del Psd’Az, presenta un parere legale che sostiene che il presidente della Coop non ha potere di gestione.
Mai l’avesse fatto. Da questo momento iniziano le scintille.
La maggioranza battibecca e finisce nel caos.
Non se ne fa nulla.
La variante è rinviata per la seconda volta.
Adesso, la parola passa agli avvocati, esterni al palazzo municipale, perché all’interno ci sarebbero delle incompatibilità.
L’ostacolo sarebbe quello di sanare un contenzioso tra privati e dare l’ok alla strada 7.
La coalizione Dessì, sarebbe per il sì ma attende la conferma dei legali.
“Ordine del giorno rinviato per la seconda volta – chiarisce Pino Baire – nella maggioranza sembrava ci fosse una rissa fra chi voleva votare e chi no. L’opposizione ha assistito divertita al siparietto”.
Mercoledì, alle 8,30 la questione variante ritornerà in aula. Parecchi Consiglieri sperano che il parere legale chiarisca l’annosa questione.
Perché mina i già deboli equilibri della compagine guidata da Dessì, proprio per questo si tira a campare e non arriva la nomina del nuovo assessore ai Servizi sociale, dopo le dimissioni di Walter Cocco. Quell’ufficio vuoto è guardato a vista.

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La festa per imparare: prova di evacuazione nella scuola di via Lamarmora

Capoterra, simulazione riuscita stamane in via Lamarmora, alunni ordinati hanno messi in pratica l’importanza della sicurezza.

Con l’ausilio della Fraternità della misericordia e i carabinieri della caserma di via Bologna.

A metà mattinata, nel pieno della lezione gli alunni della scuola di via Lamarmora hanno sentito il suono della campana.
Già esultavano per l’attesa ricreazione. Ma i suoni si sono ripetuti.
Segnale inequivocabile che c’era in corso qualcosa che non andava e bisogna al più presto lasciare l’edificio.
Tutti in fila, ordinati con gli alunni apri e chiudi fila via con calma verso le uscite di sicurezza.
Hanno seguito il percorso verde sino ad arrivare al punto di raccolta in via Cesare Battisti.
La prova di evacuazione, predisposta dall’ingegnere Evelina Iacolina addetto alla sicurezza, è stata una festa per i bambini che hanno appreso come comportarsi nel caso dovesse verificarsi qualsiasi emergenza.
Hanno visto in azione, i carabinieri e i volontari della Misericordia. Hanno messo in campo uomini e mezzi per la simulazione e per far capire come comportarsi nel caso di un vero pericolo. Alla fine è stata una festa per gli alunni del I circolo didattico sotto lo sguardo vigile anche del dirigente Rossana Montisci.
In settimana, le simulazioni di evacuazione saranno anche nei plessi di Corte Piscedda e Residenza del Poggio.

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Scippo di soldi per la messa in sicurezza, lettera aperta di Barbara Cocco

Capoterra, i soldi per la messa in sicurezza del territorio non si toccano: ora scendono in campo le mamme e Barbara Cocco, scrive una lettera alle istituzioni per chiedere l’inizio dei lavori mettendo in campo i poteri straordinari del Commissario per le emergenze.

Nessuno ci sta. Tutti gridano la loro rabbia per i soldi scippati per la messa in sicurezza del territorio che da queste parti 5 anni fa ha fatto 4 morti.
Da alcuni giorni circola la notizia, diffusa dall’assessore regionale dei Lavori Pubblici Angela Nonni e Marco Espa del Pd decisi dalla legge di Stabilità che prevede il dirottamento dei 27 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza dei territori.
Venerdì scorso il Consiglio comunale ha approvato un severo documento in cui dà mandato al sindaco Francesco Dessì di “Marciare su Roma”.
E ancora, “l’Associazione 22 ottobre”, ha inviato a tutti le istituzioni, comprese le autorità giudiziarie per smuovere la situazione: “Cinque anni sono trascorsi inutilmente tra iter, timbri e permessi e di lavori per la sistemazione idraulica dell’intera area a rischio, ma di cantieri aperti ancora non se ne vedono”.
Adesso scendono in campo ancora una volta i cittadini, le mamme che portano i figli a scuola, ma non appena inizia a piovere inizia il terrore.
Da queste parti l’acqua fa paura. Esperienze traumatiche difficili da dimenticare, quando nel 2008 molti genitori erano in strada per portare i figli a scuola.
Quel 22 ottobre è successo il finimondo. La furia dell’acqua del rio San Gerolamo ha rotto gli argini e allagato il territorio spazzando via la scuola materna. Fortunatamente la campanella non era ancora suonata e i bimbi sarebbero arrivati da lì a poco.
Gli insegnanti aveva trovato scampo, chissà con quale evento fortuito.
“Sono Barbara Cocco, rappresento un gruppo di oltre 700 cittadini che chiedono di far sentire la loro voce. Abitiamo nel territorio di Capoterra, area duramente colpita dall’evento alluvionale accaduto il 22 Ottobre del 2008.
Da allora, nonostante le numerose promesse, si è assistito ad un assoluto immobilismo da parte delle istituzioni.
Gli stessi Commissari straordinari susseguitisi hanno dimostrato la totale incapacità di gestire la ricostruzione post evento e la messa in sicurezza del territorio.
Mai nessuno ha utilizzato gli strumenti straordinari per dare snellezza e rapidità agli interventi che sono oggi sempre più necessari ed impellenti.
Ricevere la notizia che il Senato della Repubblica avrebbe approvato il 70° comma all’articolo 1 della legge di Stabilità che prevede il dirottamento dei 27,6 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza dei territori colpiti da altri eventi di carattere idrogeologico avvenuti negli anni passati, ci ha lasciati esterrefatti.
Da ciò è nata la necessità di segnalare che tale proposta non può che essere frutto di un mero errore da parte dei funzionari e che solo il vostro attento intervento potrà rimediare.
Superfluo rammentare che la ricostruzione di un territorio danneggiato da simili eventi ha un costo enormemente maggiore di quello afferente alla sua migliore messa in sicurezza.
Senza contare il prezzo in vite umane che costantemente la comunità si trova a dover pagare a causa di simili “imbrogli” burocratici.
Dalle parole proferite dal presidente della Regione Cappellacci in un recente incontro televisivo, si evincerebbe che, paradossalmente, i fondi stanziati per la ricostruzione post evento esulerebbero dai conti del c.d. patto di stabilità mentre quelli stanziabili per la messa in sicurezza preventiva vi rientrerebbero.
Un simile malinteso normativo non fa che complicare sempre più il già poco snello lavoro delle amministrazioni locali.
Senza contare che simili opere svolte sotto il diretto e costante controllo del Governo porterebbero ad un considerevole aumento dei posti di lavoro, il che genererebbe, oltre che migliori condizioni di vita per i cittadini, anche un maggior gettito fiscale per lo Stato oltre che un aumento del reddito procapite e quindi delle possibilità di spesa delle famiglie duramente provate dal perdurante stato di crisi”, conclude Cocco nella lettera aperta.

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AVIS, colora il Natale con un dono: sabato 21 a Frutti d’Oro al via la terza campagna di donazione

Capoterra, l’Avis ha promosso progetti per le scuole per trasmettere ai giovani i valori della solidarietà e della donazione.

Sabato 21 Dicembre prende il via la 3^ donazione di sangue, dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 18, a Frutti D’oro davanti alla chiesa parrocchiale con la collaborazione di padre Battista.
“Questa manifestazione sarà in prossimità delle feste in cui le donazioni calano drasticamente – fa sapere il presidente dell’Avis, Marco Mameli – e quale migliore regalo natalizio sarebbe quello di dare un sorriso, una vacanza serena, la Vita a tutti coloro che aspettano il vostro gesto d’amore per passare un sereno e magico Natale.
La locandina è dei “Supporti Solidali” che come sempre a costo zero, metteranno a disposizione un ricco ristoro per tutti i donatori. L’occasione questa, per continuare a ringraziarli per la loro sensibilità.
Abbiamo bisogno di tutti voi. Tante piccole gocce formano un fiume di solidarietà”.
Continua incessante l’organizzazione per coinvolgere tutti in particolare le scuole. I progetti sono stati già presentati alle istituzioni scolastiche perché fin dalla tenera età apprezzino la cultura della solidarietà che troverà poi la sua più alta espressione nel dono del sangue.
“Non ci stancheremo mai di ripetere – continua Mameli – di sensibilizzare i bambini ad aprirsi alla consapevolezza che ciascuno può contribuire alla promozione di una cultura solidale”.
Per questo l’Avis ha lanciato il concorso per le scuole “Coloriamo il Natale con un dono” fatto di una serie di incontri e infine gli alunni si cimenteranno con degli elaborati che sabato 21 a Frutti d’Oro durante la campagna di donazione offriranno.
Un piccolo gesto ma educa alla cultura del saper donare.

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